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Garlasco, caccia al dna: nuova svolta nell’inchiesta
La traccia di dna trovata nella bocca di Chiara Poggi cambia ancora una volta le carte in tavola nell’indagine sull’omicidio Garlasco. L’unica certezza per ora è che non appartiene ad Alberto Stasi e nemmeno a Sempio, rispettivamente il condannato per il delitto e il nuovo indagato. Quindi sarebbe di un “terzo uomo” al momento ignoto, anche se non va esclusa l’ipotesi contaminazione e quindi la possibilità che appartenga a un tecnico di laboratorio che si è occupato delle analisi sul cadavere di Chiara. La novità riguarda anche la richiesta della Procura di prelevare il dna delle gemelle Cappa, le cugine della vittima. Le analisi genetiche serviranno a confrontare le tracce biologiche rinvenute con i campioni delle persone che frequentavano la casa di via Pascoli. Anche se al momento l’unico indagato è appunto Sempio.
Ma la presenza di un nuovo profilo genetico, e quindi di un nuovo presunto killer o complice, – riporta Il Corriere della Sera – “espelle” definitivamente dal campo la compagnia storica di Andrea Sempio, e riaccende invece il faro sulle voci di un giro parallelo di amicizie del commesso di telefonia indagato nella nuova indagine. Finora, dei giovani di questo presunto giro parallelo c’è un unico nome conosciuto: è quello di Michele Bertani, il ragazzo che si tolse la vita. Sempio non era però l’unico a conoscerlo. Un paio di settimane fa, ai microfoni di Quarto Grado, un altro amico dell’indagato, Mattia Capra, aveva parlato del suo legame con Michele. “Ero molto amico: posso considerarlo il mio migliore amico dell’infanzia“.
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