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L’impronta sulla gamba di Chiara Poggi sarebbe “compatibile con il piedino di una stampella con pallini antiscivolo”. Lo ritiene il medico legale Pasquale Mario Bacco, intervistato dalla direttrice di Giallo Albina Perri. Si tratta di una traccia dalla forma geometrica, formata da tre pallini: “Dovremmo immaginare un tacco con tre elementi protuberanti, piuttosto strano. La punta di una stampella, invece, è più compatibile”. Per il medico legale l’ematoma è stato prodotto con un colpo secco: “Chiara è stata calpestata con un oggetto mentre era stesa. È il classico segno che definiamo di disprezzo”.
Il settimanale Giallo accende i riflettori su Paola Cappa
La traccia lasciata sulla gamba della vittima del delitto di Garlasco era naturalmente già stata notata in fase di relazione autoptica da parte del professor Marco Ballardini. Che l’aveva attribuita all’impronta di un tacco o di una punta di scarpa. Non così per Bacco. La cui ipotesi avvalorerebbe quella che è la tesi che Albina Perri tramite il suo settimanale sta ormai apertamente sostenendo: “Sul corpo della vittima e impressi nel suo sangue ci sono elementi che fanno pensare alla presenza di una delle due cugine Cappa sulla scena del crimine”, ha scritto la direttrice. Ed è su Paola Cappa che il settimanale ha acceso i riflettori: la cugina di Chiara Poggi proprio nei giorni del delitto si muoveva con l’ausilio di stampelle a causa di una operazione al ginocchio, come testimoniato anche da alcune foto dell’epoca.
Perri contesta anche alcune dichiarazioni di Paola Cappa, che aveva detto di portare un gesso, mentre si sarebbe trattato di un tutore mobile: “Capite la differenza tra dire: ‘ero ingessata’ e ‘avevo un tutore che potevo togliere e rimettere’?”. Ed ancora, c’è una intervista del 2007 rilasciata da Paola Cappa a Oggi in cui racconta di una notte trascorsa tra balli sfrenati assieme alla gemella Stefania ed alla cugina Chiara. Una ricostruzione che Perri bolla ora come “falsa”: “Perché cercò di dipingere Chiara come una ragazza capace di trasgredire, di trascinare le cugine in una notte di follia?”
Ad oggi, solo suggestioni giornalistiche. Almeno sino a quando, nell’ambito delle nuove analisi avviate con l’indagine a carico di Andrea Sempio, si dovesse decidere di rimettere mano agli esiti dell’esame autoptico dell’epoca. Il 17 giugno il nuovo incidente probatorio su oggetti ed elementi presenti nell’abitazione, alcuni già ispezioniati nelle precedenti indagini, altri no. Nel frattempo pochi giorni fa è stata effettuata una approfondita ricostruzione tridimensionale della scena del delitto. Per verificare se Chiara Poggi si è difesa. Ma anche se ad aggredire la vittima possa essere stata più di una persona.
Stefania Cappa diffamata dalle Iene: il risarcimento
Ci vorrà tempo, gli esiti stessi dell’incidente probatorio giungeranno dopo l’estate. Sino ad allora, diverse persone attualmente non indagate come le gemelle Cappa restano comunque sotto i riflettori dei media. Proprio Stefania Cappa, si è appreso recentemente, ha avuto ragione delle Iene davanti al Tribunale di Milano: autore e un conduttore di un servizio andato in onda nel maggio del 2022 sono stati condannati in primo grado per diffamazione aggravata e dovranno risarcire Stefania Cappa con una provvisionale di 10mila euro per averne “offeso la reputazione insinuando un suo coinvolgimento nell’omicidio”.
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