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Silvia Venturini Fendi lascia la direzione creativa: dal 1° ottobre sarà Presidente Onorario della maison

Con la sfilata primavera-estate 2026 presentata a Milano si è chiusa un’era per Fendi. Silvia Venturini Fendi, ultima erede direttamente coinvolta nella guida creativa della maison, lascia il timone delle collezioni per assumere, dal 1° ottobre, il ruolo di Presidente Onorario.

Una posizione meno operativa ma tutt’altro che marginale: sarà infatti chiamata a custodire e promuovere l’identità del marchio, a raccontarne la storia e a sottolinearne l’eccellenza artigianale, con un’attenzione particolare anche all’universo Fendi Casa, diventato negli anni un pilastro del brand.

Il passo indietro di Silvia ha un peso anche molto simbolico. Terza generazione della famiglia fondatrice, è entrata in azienda nei primi anni Novanta e ha legato gran parte della sua carriera a Karl Lagerfeld, che dal 1965 al 2019 è stato il volto creativo di Fendi. Insieme a lui, Silvia ha contribuito a trasformare una casa di pellicceria romana in un marchio globale del lusso.

Dal 1994 ha diretto gli accessori e la linea uomo, firmando successi come la Baguette, uno degli oggetti più riconoscibili della moda contemporanea. Negli ultimi anni, dopo la scomparsa di Lagerfeld, ha assunto anche la responsabilità della linea donna, guidando la maison in una fase delicata, fino al centenario celebrato nel 2025.

“Sono stati anni entusiasmanti che ho percorso anche in nome di mia nonna Adele, mia madre Anna e le sue sorelle. Il mio pensiero va a Karl, maestro straordinario che mi ha insegnato l’arte della condivisione e a coltivare la mia visione creativa per poi volare da sola”, ha detto Silvia Venturini Fendi, rivendicando un percorso fatto non solo di moda ma di legami che hanno plasmato la sua visione.

Anche il ceo e presidente Ramon Ros ha riconosciuto il fondamentale contributo di Venturini: “Dal 1992 Silvia ha plasmato la direzione creativa della maison e contribuito al suo successo internazionale, portando Fendi dalle radici artigianali romane verso il futuro.” Una frase che fotografa bene la transizione: da laboratorio familiare a marchio del gruppo LVMH, con oltre cento boutique nel mondo.

Ma il tema che già agita il settore riguarda la successione. Chi guiderà la creatività di Fendi? I nomi che circolano sono due, e molto diversi tra loro. Da un lato Maria Grazia Chiuri, che conosce bene la casa: assunta in Fendi nel 1989, partecipò al lancio della Baguette e fu lei a portare in azienda Pierpaolo Piccioli, con cui formò una delle coppie creative più longeve della moda italiana.

Dopo l’esperienza da Valentino e l’incarico da Dior, concluso nella primavera di quest’anno, Chiuri è tornata a Roma dove ha rilanciato il Teatro della Cometa. Il suo ritorno a Fendi, dunque, avrebbe una coerenza storica e familiare.

Dall’altro lato c’è Willy Chavarria, stilista newyorkese che si muove in tutt’altro registro. La sua collezione coed per il decimo anniversario del brand, presentata a Parigi lo scorso gennaio, ha suscitato molto interesse per il linguaggio crudo e anticonvenzionale. Chavarria incarna quel tipo di scelta spiazzante che LVMH ha già compiuto altre volte, puntando sugli outsider, come accadde con Galliano, McQueen o Virgil Abloh. Nel suo percorso ci sono collaborazioni con Calvin Klein, Ralph Lauren e Yeezy.

Per ora Fendi resta abbottonata: “Una nuova organizzazione creativa sarà annunciata a tempo debito”, recita la nota ufficiale. Ma per ora Silvia Venturini Fendi lascia una responsabilità enorme e un’eredità ingombrante, il suo nuovo ruolo sarà quello di garante della memoria e ambasciatrice del marchio, ma il futuro creativo della maison resta ancora tutto da scrivere.

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