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Parla la super testimone del caso Djgodzy: “I suoi amici hanno mentito. La festa c’era ed era pieno di droga. Lui ha inseguito una ragazza, poi con il coltello e si è ritrovato faccia a faccia con il papà di un’amica. La polizia lo ha immobilizzato e lui è crollato. Questa è la verità”
La paura. La paura di perdere quello che negli anni si è costruito a Ibiza che sia un lavoretto come dj o come barbiere rispettato da tutti, porta a difendere il proprio orto anche dinanzi alla morte. E il mantra che abbiamo descritto negli articoli precedenti ovvero: “La Isla resta – festa nella Isla”… non deve essere intaccato. Un po’ come le regole del Fight Club. Ma questo non è un film. Questa è vita vera e si parla di morte conseguente a fatti drammatici.
Dj Godzi morto a Ibiza, la prima versione dei fatti e il racconto “falso” degli amici
Andiamo con ordine. Domenica sera intorno alle 20.45 ricevo la prima telefonata. Un mio amico Jo mi raccontava dell’incidente avvenuto con vittima un giovane dj napoletano, Michele Noschese, in arte Dj Godzi, e le dinamiche non erano ancora chiare. Si parlava fin da subito di droga, di party, di Michele che non dormiva da ben quattro giorni, non due, ma quattro e di Michele che era il coinquilino da qualche tempo di un mio caro amico, Raffaele.
La chiamata con Jo assume toni strani: si parla di Michele ricercato da tutti che appare solo il venerdì sera dopo giorni di silenzio, mentre lo cercavano, soprattutto Raffaele la voce, l’amico che vuole difendere il suo amico, il suo coinquilino, racconta che mentre chiede a Michele dove fosse, lui rispondeva chiedendo come stessero i gatti, un crescendo ricordiamo durato quattro giorni.
Quando Michele appare succede che nella prima versione dei fatti che ci viene fornita, non si parla di festa, ma di uno strato di agitazione, che avrebbe fatto scattare l’alert tra i vicini e per lo stesso Raffaele, in fuga da Michele che, in zona Santa Elulalia, precisamente nelle villette a Roccalisa, saltava di muro in muro, minacciando chiunque gli capitasse a tiro; fino all’incontro con il “vecchio” dove la rabbia cresce maggiormente ma il tempestivo arrivo della guardia civile placa gli animi e qui scatta la prima versione, quella fake, e a smentirla sarà proprio la super testimone.
Ci dicono che mentre la polizia con la forza tenta di fermare Michele, lui avrebbe disarmato un poliziotto e poi è stato steso con un pugno e ha avuto un conseguente arresto cardiaco. Ok, falso, la versione degli amici, evidentemente scossi, non corrisponde al vero e adesso vi spieghiamo il motivo mentre anche noi siamo stati travolti da un’onda di notizie da Ibiza tra paura e deliri e tante omissioni.
Dj Godzi morto a Ibiza, la super testimone racconta davvero quello che è successo quella sera
Fino a quando questa sera alle 19.04 una persona mi scrive: “Io c’ero, ho visto tutto”. E qui inizia quella che giornalisticamente, e con enorme dispiacere per queste parole che stiamo per raccontare nei confronti della famiglia Noschese, sappiamo essere un pugno che manderebbe KO chiunque.
“La polizia locale non ha sbagliato”, esordisce la nostra fonte, una ragazza che parla spagnolo e italiano ma non vuole ripercussioni e affida i suoi audio a noi, in cambio della riservatezza. “Alle otto del mattino i vicini hanno chiamato la guardai civil perché al contrario di quanto hanno sostenuto dagli amici per difenderlo, la festa c’era e lui era da giorni che faceva festa… c’era caos totale. Intorno nessuno poteva dormire nelle case adiacenti, in zona Roccalisa. I vicini decidono da subito di chiamare la polizia ed è un paradosso, un film quello che è successo in pochissimi secondi”. Prende fiato la ragazza.
“Mentre i vicini stavano aspettando l’intervento della polizia, appare una ragazza, salta il muretto della casa di fianco, scappando dalla festa in uno stato completamente alterato”. In quella casa successivamente la polizia scoprirà l’esistenza di tante e diverse droghe. Gli amici confermeranno successivamente che Michele era sotto effetto di droghe. Torniamo alla ragazza. “Lei scappa e anche io con lei. Si salta il muretto e si entra nella casa del padre di una mia amica sempre a Roccalisa.
Il papà della mia amica che è anziano sente rumore, esce e si trova davanti la scena: ragazze in fuga e dietro Michele in stato confusionale, vede il papà della mia amica, prende un coltello e glielo mette al collo. Nel frattempo è arrivata la polizia che è entrata grazie ai vicini. La situazione era drammatica e c’era chi filmava con il telefonino perchè Michele era inavvicinabile. Quando la polizia ha provato a immobilizzarlo, lui spingeva e puntava il coltello al collo dell’anziano papà. La polizia ha seriamente pensato di fermare il tutto staccando Michele insomma immobilizzandolo in qualche modo e nella colluttazione, lui si è accasciato a terra e ha avuto un infarto. E’morto!
Hanno provato a rianimarlo nel letto, ma nulla, nulla era morto. Tutti a Roccalisa hanno visto quella festa e quello che è successo, ci sono molti testimoni sullo stato in cui versava il dj. E anche gli amici in quella casa sapevano e sanno, ma non parlano! E in quella casa hanno trovato di tutto. Droghe e alcool. Il papà della mia amica ha problemi cardiovascolari quindi ha rischiato veramente anche lui di morire. E non ha voluto denunciare perché non volevano causare altro dolore alla famiglia. La festa andava avanti dalla notte. Ed erano le otto del mattino”.
Respira prende fiato, poi L. ricomincia. “Non so il nome della ragazza che fuggiva ma scappava dal dj, vista tutta la droga che c’era… forse lei e anche gli amici non erano così puliti”. “Poteva finire in un ulteriore tragedia con più vite spezzate, lo so è difficile accettare o leggere questo, ma così sono andate le cose e ognuno si prenda la sua responsabilità. C’è molto dolore ma non è giusto accusare la polizia. E’ stata una serata finita male”. Già, ma con una vita che però, noi ribadiamo, si poteva salvare…
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