Rinnovo Patente? Facile ed Economico

image

Caso Garlasco: Gianluca Zanella, volto del canale investigativo Darkside, torna a criticare la condanna di Alberto Stasi: “Sette indizi fragili, smentiti già all’epoca”. Esclude piste sataniche e ipotizza un movente legato ad abusi mai approfonditi. Secondo Zanella, la procura di Pavia starebbe raccogliendo nuovi elementi destinati a emergere dopo l’incidente probatorio previsto per ottobre.

Garlasco, Zanella torna all’attacco: “La sentenza di condanna di Stasi è illogica”

Gianluca Zanella, giornalista investigativo e volto del canale Darkside, è tornato a parlare del caso Garlasco durante una puntata del programma Calibro 8, condotto da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus. Il focus resta l’omicidio di Chiara Poggi e la condanna di Alberto Stasi, su cui Zanella mantiene una posizione fortemente critica.

“L’innocenza di Stasi, di cui io sono convinto, ma non per partito preso, paradossalmente è contenuta nella sentenza di condanna – ha dichiarato – perché, se la si legge senza preconcetti, ci si accorge della sua illogicità”. Secondo il giornalista, l’intero impianto accusatorio si regge su sette indizi che definisce “un castello di carta fragilissimo” che “sta crollando drammaticamente”. Già all’epoca, sottolinea, quegli elementi erano smentiti da quanto presente agli atti.

Stasi condannato: sette indizi, nessuna certezza

Zanella ha elencato le debolezze strutturali del processo fin dall’inizio, denunciando una condanna indiziaria basata su presupposti traballanti: “Non poteva essere condannato con quella sentenza, con quel processo, con quelle indagini”. Le sue affermazioni si inseriscono in un contesto in cui l’attenzione pubblica, dopo anni di stallo, si è riaccesa anche grazie alla riapertura dell’inchiesta da parte della procura di Pavia.

LEGGI ANCHE: E SE STASI FOSSE INNOCENTE? ECCO QUALE RISARCIMENTO GLI SPETTEREBBE

Nuove piste e ipotesi escluse per il delitto di Garlasco

Nel suo intervento, il giornalista ha anche commentato alcune ipotesi alternative circolate negli anni. Ha escluso quella di matrice satanica, definendola poco credibile, e ha invece aperto alla possibilità che ci fossero abusi sessuali mai approfonditi e potenzialmente coperti, un elemento che – se confermato – potrebbe ribaltare le prospettive sin qui consolidate. Ma è nella parte finale dell’intervento che arriva il passaggio più significativo. Zanella ritiene che la procura di Pavia stia lavorando su nuovi elementi che però non sono ancora stati resi pubblici. “La procura non vuol far trapelare granché, se non nulla. Sono tre mesi che giriamo intorno sempre alle stesse cose”, ha detto. Tuttavia, lascia intendere che dietro il silenzio ci siano prove contestualizzate e potenzialmente decisive. “La prova scientifica non è tutto, va interpretata. Io sono abbastanza sicuro che ne abbiano raccolte altre, bisognerà aspettare ottobre, la fine dell’incidente probatorio”, ha concluso. Parole che alimentano l’attesa per un possibile punto di svolta nel giallo che, a quasi vent’anni di distanza, continua a dividere l’opinione pubblica.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO

Rinnovo Patente? Facile ed Economico

Questo articolo è stato pubblicato in origine su questo sito internet