Rinnovo Patente? Facile ed Economico
De Meo, ecco quanto potrebbe incassare in Kering
Luca de Meo lascia Renault. E mentre tutti si affannano a parlare di strategia, visione, nuovi orizzonti e cambi di rotta, vale la pena alzare il velo su un elemento spesso sottovalutato ma sempre centrale quando si parla di top manager: lo stipendio. Perché, diciamocelo, l’uscita di scena da Boulogne-Billancourt potrebbe avere anche (se non soprattutto) una motivazione molto economica.
Già, perché De Meo, classe 1967, manager brillante che ha traghettato Renault dal baratro al rilancio con la “Renaulution”, non guadagnava poi così tanto rispetto ai suoi illustri colleghi del settore. Nel 2022 la sua retribuzione complessiva è stata di 3,2 milioni di euro, di cui 1,3 milioni come quota fissa e il resto legato ai risultati raggiunti. Una somma che, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, potrebbe salire fino a 4,5 milioni nel 2025, grazie a un bonus aggiuntivo legato alle performance. Ma anche così, resta una cifra nettamente inferiore rispetto agli stipendi dei big dell’automotive.
Facciamo un po’ di conti: Carlos Tavares, ad esempio, alla guida di Stellantis ha incassato nel 2023 oltre 23 milioni di euro, bonus inclusi. Sette volte tanto De Meo. E il suo successore, Antonio Filosa, è atteso con una busta paga da circa 20 milioni annui. Una netta differenza insomma. Eppure, parliamo dello stesso De Meo che ha preso una Renault in crisi e l’ha rimessa in pista, ha riportato utile, rilanciato l’appeal del marchio e rimesso ordine nei conti.
Ora, secondo indiscrezioni di stampa potrebbe diventare direttore generale del colosso francese del lusso, Kering, dove i compensi non si fanno certo con il bilancino. Ad esempio François-Henri Pinault, numero uno del gruppo, nel 2022 ha ricevuto un pacchetto complessivo da 8,8 milioni di euro, compreso un bonus una tantum da 5,8 milioni. E nel 2018 ha intascato addirittura un compenso di ben 21,8 milioni di euro (1,2 milioni di compenso fisso, 1,9 milioni di compenso variabile annuale e 18,6 milioni di “remunerazione variabile pluriennale”. Non poco insomma.
Inutile girarci attorno: il mondo del lusso paga meglio, e Kering, che ha bisogno di rilanciarsi dopo anni complicati, potrebbe essere disposto a mettere sul piatto una cifra ben più appetibile di quella che Renault è riuscita (o ha voluto) garantire a De Meo. Certo, il gruppo francese non sta vivendo il suo momento più brillante – i conti arrancano, e Gucci in particolare fatica a tenere il passo – ma per De Meo, in caso di sbarco a Kering, si parla comunque di una retribuzione che potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni l’anno. Uno stipendio ben lontano da quello percepito in Renault, e decisamente più in linea con il suo curriculum.
D’altronde, a quei livelli, i top manager somigliano sempre più a fuoriclasse del pallone e non deve quindi sorprendere che uno come lui, dopo aver fatto il suo, decida di spostarsi in un mondo dove il lavoro si paga meglio. Sarà anche vero che il denaro non è tutto, ma nel mondo dell’auto e del lusso resta ancora il miglior carburante per cambiare corsia.
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