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Dazi: colloqui Tokyo-Washington sugli investimenti in Usa

Funzionari giapponesi e statunitensi hanno tenuto il secondo round di colloqui per stabilire quali progetti statunitensi riceveranno finanziamenti giapponesi nell’ambito di un accordo commerciale tra i due paesi, ha dichiarato oggi il governo giapponese. In base all’accordo, il Giappone si è impegnato a fornire agli Stati Uniti 550 miliardi di dollari in investimenti e prestiti, in cambio della riduzione dei dazi sulle importazioni dal Giappone da parte degli Stati Uniti. Le due parti hanno confermato, durante la riunione di ieri online del comitato consultivo, che accelereranno il coordinamento per definire al più presto il primo progetto. Il ministro dell’Industria giapponese Ryosei Akazawa e il segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick hanno partecipato alla riunione per la prima volta. Il comitato consultivo fornirà consulenza al comitato per gli investimenti statunitense, che raccomanderà i progetti al presidente Donald Trump, che prenderà le decisioni finali

Dazi: Usa, ’18 mesi di tregua poi tariffe su semiconduttori cinesi’

Gli Usa continuano a pensare che le tattiche della Cina siano non corrette nell’industria dei semiconduttori. Annunciano una tregua di 18 mesi sull’introduzione di tariffe punitive, ma poi scatteranno dazi contro Pechino. Un’inchiesta dell’ufficio del Rappresentante per il commercio ha concluso che la Cina, in una inchiesta avviata nel dicembre dello scorso anno nelle ultime settimane della presidenza Biden e proseguita con l’insediamento della Amministrazione Trumo, considera i semiconduttori “per dominare è irragionevole e crea un peso o limita il commercio Usa ed è quindi possibile adottare misure”. I dazi su tali prodotti, al momento a zero, saranno aumentati “nel giro di 18 mesi, il 23 giugno del 2027, a una cifra che sarà annunciata non prima di 30 giorni prima di quella data”.

Dazi sui semiconduttori nel 2027, la replica della Cina agli Stati Uniti

Pechino ha subito risposto esprimendo la sua “decisa contrarietà” a tale passo, accusando gli Stati Uniti di abusare delle tariffe e di voler “sopprimere in modo irragionevole le industrie cinesi”. Con le loro misure, gli Stati Uniti “danneggiano la stabilità della catena di rifornimento globale, rallenta lo sviluppo dell’industria dei semiconduttori di tutti i Paesi e danneggia gli altri danneggiando loro stessi”. La Cina sollecita quindi gli Usa a “correggere velocemente queste pratiche scorrette”. Gli Stati Uniti denunciano “il massiccio e persistente” finanziamento pubblico delle imprese private del settore in Cina e “pratiche per la riduzione dei salari” di chi vi lavora.

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