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Dazi, progressi con l’Ue. Ma senza intesa scatteranno al primo di agosto 

Il segretario al Tesoro americano Scott Bessent ha dichiarato che se non si raggiungerà un accordo con gli Stati Uniti nei prossimi giorni, i dazi – fino al 50% – annunciati all’inizio di aprile e poi sospesi in attesa dei negoziati, entreranno in vigore il primo agosto. In precedenza si era parlato della scadenza del 9 luglio per l’introduzione di questi dazi punitivi, fino a quando venerdì scorso il presidente Donald Trump aveva detto, senza fornire ulteriori dettagli, che i Paesi interessati avrebbero iniziato a pagare le nuove tariffe dal prossimo primo agosto. Trump aveva inoltre spigato di avere già firmato 12 lettere da spedire al più presto, probabilmente lunedì.

Finora, l’amministrazione statunitense ha presentato accordi con il Regno Unito e il Vietnam, mentre Washington e Pechino hanno concordato per il momento di abbassare temporaneamente i dazi sui rispettivi prodotti. Con l’avvicinarsi della scadenza del 9 luglio, Trump ha ripetutamente affermato che intende informare i Paesi delle tariffe statunitensi inviando loro delle lettere.

Venerdì, a bordo dell’Air Force One, Trump aveva detto che l’invio di queste lettere sarebbe molto più semplice che “sedersi e lavorare su 15 cose diverse… questo è ciò che dovete pagare, se volete fare affari (con) gli Stati Uniti”.

Bessent, in un’intervista alla Cnn, ha contestato la tesi secondo la quale l’amministrazione starebbe usando le minacce piuttosto che i negoziati, e ha negato che Trump stesse fissando una nuova scadenza con la data del primo agosto: “Non è una nuova scadenza. Stiamo dicendo: questo è il momento in cui accadrà, se volete accelerare le cose fatelo. Se volete tornare alla vecchia tariffa è una vostra scelta”, ha concluso.

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