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Trump vuole riportare l’America a produrre in casa, ma rischia di colpire l’America stessa
Con l’ennesima raffica di dazi, Donald Trump torna a battere il chiodo del suo mantra preferito: riportare la produzione negli Stati Uniti. Secondo il presidente se i prodotti americani vengono realizzati all’estero, tassarli pesantemente dovrebbe spingere le aziende a riportare le fabbriche sul suolo nazionale. Ma c’è un dettaglio che complica un po’ tutto: molti dei simboli stessi dello stile di vita americano non sono più fatti in America. Alcuni, paradossalmente, non lo sono da decenni.
E ora, con l’accordo siglato in Scozia tra Trump e Ursula von der Leyen del 15% su una lunga lista di beni, molti di questi iconici prodotti americani, made in Europe, finiranno per diventare più cari proprio negli Stati Uniti. Ecco quali saranno i prodotti più colpiti secondo Euronews.
Trattori John Deere – Germania
Se si pensa all’America rurale, spunta subito l’immagine di un trattore verde e giallo John Deere, magari con una canzone country in sottofondo. Eppure, una parte importante di questi mezzi viene costruita a Mannheim, in Germania. Proprio lì si trova lo stabilimento più grande dell’azienda fuori dagli Stati Uniti.
Viagra – Irlanda
La pillola blu della Pfizer, icona della medicina pop americana, arriva quasi tutta da un unico sito produttivo: Ringaskiddy, contea di Cork, in Irlanda. Lo stabilimento esiste dagli anni Sessanta e produce Viagra dal 1998. E anche i numeri parlano chiaro, circa il 60% dell’export irlandese verso gli USA è farmaceutico e infatti propro a febbraio, le aziende hanno aumentato del 450% le spedizioni per anticipare i dazi.
Occhiali Ray-Ban – Italia/Francia
Ray-Ban è sinonimo di coolness americana. I suoi Aviator hanno accompagnato presidenti e attori, piloti e rockstar. Ma oggi, il marchio è nelle mani di EssilorLuxottica, colosso europeo con base tra Parigi e Milano. Gli occhiali si producono principalmente in Italia, ma è negli USA che trovano il loro pubblico più fedele. Basterà un dazio del 15% a far passare la voglia di Ray-Ban? Difficile, ma i prezzi saliranno quasi sicuramente.
Lamette Gillette – Polonia
Inventati a Boston, resi celebri dai soldati americani durante la Prima guerra mondiale, i rasoi Gillette sono oggi costruiti in Polonia. La fabbrica di Łódź è la più grande al mondo per questo tipo di prodotti. Anche se serve molti mercati, una fetta consistente delle esportazioni va verso gli USA. Il CEO di Procter & Gamble è già stato chiaro: con i dazi, i prezzi aumenteranno.
Botox – Irlanda
Il Botox, nato a Los Angeles e diventato una presenza fissa tra le celebrities, è oggi prodotto quasi interamente a Westport, nella contea di Mayo. Lo dice l’Irish Times, che definisce quel sito come la fabbrica dell’intera fornitura mondiale. Con un mercato americano che vale quasi 5 miliardi di dollari, le preoccupazioni di AbbVie sono comprensibili. L’azienda ha già annunciato investimenti interni per evitare sorprese.
Pellicole Polaroid – Paesi Bassi
Simbolo dell’America anni ’70 e ’80, le pellicole Polaroid non sono più americane da tempo. L’ultima fabbrica rimasta si trova nei Paesi Bassi, a Enschede. Dopo la chiusura negli USA nel 2008, un gruppo di appassionati ha salvato la produzione in Europa. Oggi, tra nostalgici e hipster, le Polaroid sono tornate di moda. Ma anche loro saranno più care.
Nicorette – Svezia
La gomma alla nicotina è un altro piccolo tassello del lifestyle americano. Nata in Svezia, è diventata familiare negli Stati Uniti quando fumare è passato da trasgressivo a fuorilegge. Ogni pacchetto di Nicorette che si trova nelle farmacie americane viene prodotto ancora in Svezia. L’azienda ha iniziato dei test in Georgia per evitare i dazi, ma per ora tutto passa da Helsingborg.
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