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Campi Flegrei e terremoti, l’esperto Ingv: “Eventi non collegati, è l’Italia dei rischi naturali”
Si alza e balla il terreno ai Campi Flegrei, poi i terremoti nel Foggiano, quindi a Potenza. Ma dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanolgia, Ingv, arriva la rassicurazione: “Tra questi eventi non c’è nessun legame”.
L’intervista al geofisico Giovanni Macedonio
A dare conforto alle popolazioni che vivono nelle “zona calde” della mappa sismica del rischio del Paese, è Giovanni Macedonio, geofisico, ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv e vulcanologo di fama internazionale. Spiega il dottor Macedonio: “No nessun legame, sono fasi sismiche che capitano casualmente in momenti vicini tra di loro. E allora le persone sono portate a pensare che ci sia una relazione ma è puramente casuale”.
Dottore gli esperti che studiano la terra hanno sempre un approccio rassicurante e se le domando: acquisterebbe una casa ai Campi Flegrei cosa risponderebbe?
“In generale non potrei permettermelo in nessuna pare d’Italia, potendo andrei in direzione di zone a basso rischio. Anche se in tutta Italia c’è poco da scegliere tra rischio sismico, rischio idrogeologico e rischio frane”.
Quindi consiglierebbe di scegliere dove vivere con la mappa dei rischi naturali alla mano?
“In genere chi compra non segue criteri da scienziato o ricercatore. Le persone vivono legami naturali e sociali col territorio, ma il rischio deve essere preso in seria considerazione. I Campi Flegrei sono abitati da più di 2mila anni e qui la cosa migliore sarebbe convivere col territorio facendo delle opere. A Firenze hanno realizzato gli scolmatoi per difendersi dall’Arno; a Venezia per l’acqua alta è stato costruito il Mose e a L’Aquila la ricostruzione procede con severi criteri antisismici. Come vede ci sono una serie di tecnologie per convivere col territorio ma c’è una parte che va messa in sicurezza al più presto con l’ordinaria manutenzione, come i cornicioni dei palazzi”.
Paragonare i Campi Flegrei a una bomba naturale è sbagliato?
“E’ scorretto, il Vesuvio è un vulcano che può eruttare e che in 4mila anni lo ha fatto una sola volta. Qui associato al rischio c’è anche un’attività di bradisismo che è un effetto aggiuntivo con una serie di crisi che creano lesioni o danni. E’ una zona a rischio per i prossimi 300-400 anni ma è bene parlarne”.
Concludiamo con i terremoti, voi li leggete dagli strumenti ma alle persone fanno paura. Cosa rispondiamo?
“Può anche non credermi ma il terremoto di per sé è l’evento naturale a minor rischio se si sta all’aperto. Il rischio altissimo viene da alluvioni, frane e tsunami. Il terremoto è a un livello molto più basso se si vive in una casa sicura”.
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