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Capalbio Libri, “Cuccia e il segreto di Mediobanca”, il racconto di Giorgio La Malfa

Capalbio Libri. La XIX edizione si avvia verso le ultime serate, dopo una settimana di incontri, dibattiti e partecipazione di pubblico. Di rientro dalle vacanze in Grecia, Giorgio La Malfa, con un’energia, un entusiasmo e una passione che lo contraddistinguono, è salito sul palco del festival per parlare di “Cuccia e il segreto di Mediobanca” (Feltrinelli).

“Cuccia – ha spiegato La Malfa – è stata la figura più importante in Italia del primo dopoguerra. Ha avuto continuativamente la responsabilità di Mediobanca dal 1946 dal 2000, quando è morto”.

La Malfa, che dava del tu a Cuccia, in questo libro sceglie di raccontare ai lettori il profilo del banchiere, trascurando la storia di Mediobanca al momento in cui saranno disponibili le carte oggi riservate. “Nessuna personalità, in campo economico – ha detto La Malfa – ha avuto la continuità di Cuccia nel suo settore”. La Malfa cerca di interpretare dei passaggi chiave della formazione e anche della cultura dell’uomo. Raffaele Mattioli, nome importante, giocò un ruolo fondamentale nella fondazione di Mediobanca. “Si pensò a ricostituire la banca mista, senza incorrere negli errori che poi ne provocarono la caduta”, ha spiegato La Malfa. “Vale a dire un ente che raccoglie denari da impiegare a lungo termine, combinando così le scadenze di attivi e passivi, per sostenere gli investimenti per lo sviluppo del paese”

L’incontro ha messo in luce anche il caso Sindona, e il dibattito sulla privatizzazione di Mediobanca. A venticinque anni dalla scomparsa di Cuccia, Giorgio La Malfa, con questo libro, torna a riflettere sulla sua eredità, proponendo una narrazione tecnica e personale al tempo stesso, che ha coinvolto un pubblico attento e curioso. Con Giorgio La Malfa ha dialogato Stefano Feltri, giornalista.

Capalbio Libri. Luigi Contu ha presentato il suo romanzo ‘Domani sarà tardi’

Luigi Contu, direttore dell’Ansa, dopo un tour importante è stato ospite del festival, per parlare del suo libro con Andrea Vianello, giornalista e Guido Accornero, Dottore commercialista, che ha seguito gli affari di clienti prestigiosi e trattato operazioni in tutto il mondo. Domani sarà tardi è l’ultimo romanzo di Contu, in libreria per Solferino. Una storia di famiglia, autobiografica, che l’autore scopre grazie al ritrovamento di un quaderno. Una storia inedita. Nell’inverno del 1944 Luigi Contu arriva in un piccolo paese della Val Brembana, per dirigere un ufficio del ministero dell’Agricoltura della Repubblica sociale italiana. È un fascista della prima ora e ha fatto parte del governo Mussolini. Ma nel giro di pochi mesi vede crollare il suo mondo con l’inarrestabile avanzata degli Alleati sbarcati in Italia, i nazisti che spadroneggiano al Nord e i partigiani che si rafforzano mentre si moltiplicano eccidi e rappresaglie. Non sa ancora che il fascismo è giunto all’atto finale, ma gli eventi incalzanti lo inducono a tenere il diario di un’esistenza diventata improvvisamente pericolosa, e nel pieno di una tempestosa crisi sentimentale con l’amata Virette, antifascista come la famiglia da cui proviene. Con l’arrivo del 25 aprile, l’essere una persona perbene non basterà a evitare che la Storia gli presenti il conto: viene arrestato e processato in un concatenarsi di eventi burrascosi e imprevedibili. Chi potrà salvarlo da una condanna a morte? “Ho dato voce a una storia inedita su quel 25 Aprile del 1945. Una storia che mi è sembrata differente dalle tante che sono state raccontate, e in un paese che ancora non è riuscito a fare i conti con il fascismo”.

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