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Bonelli (AVS): “Trump è un estorsore. La destra si piega e porta veleni sulle nostre tavole”
“La lettera di Trump conferma che ci troviamo di fronte a un estorsore. Parliamo, infatti, di una vera e propria estorsione, immotivata dal punto di vista economico, che produce danni reali. I dazi al 30% solo sulla nostra economia produrranno oltre 150.000 posti di lavoro in meno e, secondo Confindustria, una riduzione dell’export italiano tra i 20 e i 30 miliardi di euro”. Così Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, interpellato da Affaritaliani.it, commenta la lettera di Trump sui dazi.
“Ma il problema va oltre i dazi” – continua l’on. Bonelli- “Il vero obiettivo di Trump, oltre a incassarne il gettito, è far saltare i regolamenti europei che tutelano la salute e l’ambiente. Pensiamo, ad esempio, alla sua volontà di immettere sul mercato europeo prodotti alimentari americani, comprese carni e prodotti agricoli trattati con sostanze vietate in Europa. Le carni statunitensi, ad esempio, sono spesso ottenute da animali alimentati con mangimi contenenti ractopamina, un anabolizzante tossico che fa crescere il volume della carne per maggior profitto. Questa sostanza è vietata in Europa proprio per ragioni di sicurezza. Negli Stati Uniti, inoltre, ci sono circa 70 molecole di pesticidi ritenute altamente tossiche e bandite in Europa. Se questo impianto normativo dovesse cadere, tali sostanze potrebbero entrare nella catena alimentare europea. E ciò è inaccettabile”, dichiara con fermezza il deputato di Avs, che definisce ancora più inaccettabile il comportamento della destra italiana che “invece di criticare Trump, attacca l’Europa, usando esattamente la sua stessa retorica. Dicono che i veri dazi sono i regolamenti e la burocrazia europea. Ecco, io lo voglio ribadire: non siamo di fronte a patrioti, come vogliono far credere Salvini o Fratelli d’Italia. Siamo di fronte a traditori dell’Italia, perché chi vuole portare veleni sulle nostre tavole è un traditore del nostro Paese”.
Sulla posizione del governo ed in particolare della Premier Giorgia Meloni, che in questi giorni sembra apparire “meno trumpiana” e più determinata a giocare un ruolo da protagonista in Europa, invece dichiara: “In realtà, Meloni è l’unica leader europea che è volata da Trump, promettendogli l’acquisto di armi e gas. È andata a incontrarlo il 19 aprile 2025 per tentare di costruire un dialogo, e il risultato qual è stato? Che i dazi imposti da Trump sono passati dal 10% al 30%. Oggi appare più cauta solo perché si trova in evidente difficoltà, non certo perché abbia abbandonato la sua linea trumpiana. La sua maggioranza, da Fratelli d’Italia alla Lega, continua infatti a utilizzare il linguaggio di Trump: dicono che i veri dazi sono quelli imposti dall’Europa attraverso i regolamenti ambientali e sanitari. Vogliono smantellare il Green Deal, eliminare norme che tutelano la salute dei cittadini e l’ambiente”.
Aggiunge ancora Bonelli: “Questo atteggiamento è eticamente inaccettabile: pur di favorire il business di Trump, si vorrebbe rinunciare alla missione fondamentale di garantire un futuro sostenibile alle nuove generazioni. A questa logica estorsiva dobbiamo rispondere innanzitutto difendendo la nostra dignità, la nostra storia, il Made in Italy. Dobbiamo rispondere con contromisure forti e chiare – quelle stesse contromisure che Meloni non vuole adottare, perché non è affatto ‘meno trumpiana’: al contrario, è sempre più filo-trumpiana”.
E infine, per quanto riguarda la posizione dell’Ue sulla questione dei dazi, l’onorevole Bonelli ha messo in evidenza un chiaro problema di strategia, che porta l’Italia a non giocare un ruolo attivo nello scenario europeo, ma anzi a subirne le drammatiche conseguenze: “Stiamo accettando in silenzio comportamenti estorsivi da parte di Trump, che colpiscono la nostra economia e la nostra dignità nazionale”.
Un forte invito a reagire, quello lanciato dal deputato di Avs, che ribadisce: “L’Italia non deve continuare a piegarsi a questo ricatto, piuttosto dovrebbe costruire alleanze con tutti quei Paesi che oggi sono vittime dei dazi di Trump, come Giappone, Vietnam, Canada e Brasile. È con loro che dovremmo fare fronte comune, perché Trump non è il padrone del mondo”.
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