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L’assetto attuale, una premier conservatrice ma nell’alveo Ue, va bene alla famiglia del Cavaliere. Il problema è l’eccessivo peso della Lega
Ancora riecheggiano in Parlamento le parole di ieri di Pier Silvio Berlusconi sull’esigenza di avere in Forza Italia “facce nuove“. Antonio Tajani, segretario del partito, ha risposto a caldo che “il rinnovamento lo stiamo già facendo”. A bocce ferme, il giorno dopo, fonti vicinissime al vicepremier e ministro degli Esteri invitano a “non strumentalizzare” le parole del secondogenito di Silvio Berlusconi. L’ipotesi che la sorella Marina, molto meno probabile lo stesso Pier Silvio, scenda direttamente in campo in politica resta sullo sfondo.
D’altronde la lady di ferro di Arcore ha già espresso più volte le sue opinioni su grandi temi di economia, di finanza e anche di intelligenza artificiale con uno sguardo internazionale. Ma – spiegano le fonti azzurre – fino a quando c’è Giorgia Meloni che nei sondaggi ha il 30% (Fratelli d’Italia) è impensabile che Marina si metta in politica per fare la vicepremier e comunque un ruolo di secondo piano rispetto alla presidente del Consiglio. Non a caso, sottolineano da Forza Italia, Pier Silvio ha anche affermato che abbiamo “la migliore premier d’Europa“. E quindi un attestato di stima incondizionata nei confronti della leader di FdI.
Il segnale da un lato è interno a rinnovare la classe politica e a non ricandidare alle prossime elezioni politiche chi è alla quarta o quinta legislatura. Non solo, il messaggio è anche quello significativo ‘noi ci siamo‘. Infatti Pier Silvio ha spiegato che tra le eredità lasciate dal padre c’è anche il partito fondato proprio dal Cavaliere nel 1994. E quindi la famiglia non farà mancare il suo sostegno, anche finanziario, agli azzurri.
L’assetto attuale con una premier conservatrice ma nell’alveo dell’Unione europea, con Raffaele Fitto vicepresidente della Commissione europea, va bene alla famiglia del Cavaliere. Il problema è semmai l’eccessivo peso politico della Lega. Già Matteo Salvini l’anno scorso aveva provato ad abbassare il canone Rai aumentando la pubblicità per la tv pubblica, cosa che avrebbe danneggiato il colosso Mfe e le reti Mediaset. Blitz sventato da Forza Italia in Parlamento. Quest’anno il ministro leghista dell’Economia ha inserito l’aumento dell’Irap del 2% anche per le società non finanziarie e quindi anche il gruppo del Biscione. E di nuovo gli azzurri si sono sollevati dicendo che va assolutamente abolita quella norma e infatti non ci sarò nel testo finale della Legge di Bilancio.
E infine la collocazione europea. Va bene l’idea di Forza Italia di modificare dall’interno l’Unione e renderla più snella e meno burocratica ma le posizioni euroscettiche quasi alla Nigel Farage soprattutto del vicesegretario del Carroccio Roberto Vannacci non piacciono affatto ai figli di Berlusconi. Sono esattamente quella linea sfascista e anti-Bruxelles che ad Arcore non vogliono. Quindi, visti i sondaggi che danno sempre Fratelli d’Italia intorno al 30%, non è tanto competere con Meloni ma alle prossime elezioni politiche spingere Forza Italia, appunto con “facce nuove”, ben sopra il 10% ridimensionando il più possibile la Lega.
Addirittura qualcuno pensa che si possa sostituire il Carroccio con Azione di Carlo Calenda, al quale Forza Italia ha fatto molte apertura, che sulla giustizia è perfettamente in linea con la maggioranza e che assolutamente non ne vuol sapere di stare con il Centrosinistra di Elly Schlein, Giuseppe Conte e Alleanza Verdi Sinistra. Ma questo è lo scenario secondario, l’ipotesi B. Si vedrà tra un anno come vanno i sondaggi o dopo il voto quali saranno i numeri in Parlamento.
Al momento a Pier Silvio e a Marina Berlusconi interessa rafforzare l’ala moderata ed europeista (visti i loro interessi in tutta l’Unione, ultimo investimento in Portogallo) con una premier conservatrice ma legata alla Commissione europea e a Ursula von der Leyen e soprattutto riducendo al minimo il peso politico della Lega. E c’è già chi scommette che i leghisti, a partire da Salvini, troveranno molto meno spazio sulle reti Mediaset nei prossimi mesi. E soprattutto a ridosso delle Politiche 2027.
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