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Bambina uccisa dal pitbull, un nuovo dettaglio complica il caso

Un nuovo dettaglio complica ulteriormente la vicenda della bambina uccisa dal pitbull ad Acerra, in Campania. Come scrive Repubblica, i parenti avrebbero ripulito l’appartamento prima dell’arrivo degli inquirenti, cancellando le tracce di sangue.

Secondo l’avvocato Luigi Montano, difensore di Vincenzo Loffredo – padre della bimba e indagato per omicidio colposo – alcuni familiari sarebbero entrati nell’abitazione alle 8 del mattino successivo alla tragedia, ignari del sequestro disposto dalle autorità. Tra loro, la madre della vittima, i nonni materni e paterni, la sorella e la cognata dell’indagato.

Il loro obiettivo, spiega il legale, era recuperare fotografie della piccola, non nascondere elementi di prova: “Durante la loro permanenza hanno deciso di pulire la stanza, ma senza alcuna intenzione illecita”. Montano aggiunge inoltre che i sigilli sarebbero stati apposti solo dopo il loro ingresso.

Le fonti investigative, però, sottolineano che la Scientifica aveva già effettuato i rilievi e fotografato la scena nella notte di domenica, limitando così le conseguenze dell’eventuale rimozione di prove. Secondo le autorità, l’avviso di sequestro era chiaramente visibile sulla porta, a differenza di quanto affermato dai familiari. L’avvocato Montano ha annunciato la richiesta di un interrogatorio immediato per il suo assistito, ritenendo necessario fare luce su dinamiche e responsabilità.

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