Rinnovo Patente? Facile ed Economico

Bologna, 26 ottobre 2025. L’ultima giornata di Auto e Moto d’Epoca 2025 ha il ritmo caldo delle grandi occasioni: padiglioni pieni, telefonini che fotografano dettagli, strette di mano tra clienti e commercianti.
È la prova, concreta e visibile, che il motorismo storico non è nostalgia ma un linguaggio vivo, capace di unire generazioni diverse davanti alla stessa carrozzeria lucida. In quattro giorni, su 235.000 metri quadrati e 14 padiglioni, la fiera ha messo in dialogo passione, cultura e mercato: un equilibrio raro, che a BolognaFiere ha trovato una casa solida e riconoscibile.
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p data-end=”2252″ data-start=”1121″>Chi arriva con un sogno in tasca qui lo vede prendere forma. I 4 percorsi tematici hanno guidato i visitatori tra anteguerra, grande Classic, youngtimer e memorabilia, con una regia che ha preferito la qualità alla chiassosa dispersione. Un percorso che ha convinto pubblico e operatori, anche in una congiuntura economica internazionale tutt’altro che semplice. Si è comprato con attenzione, sì, ma si è comprato: lo dicono i cartelli “venduta” apparsi su parabrezza e fanalini, lo raccontano i commercianti che parlano di un pubblico più selettivo ma deciso, sempre più popolato da trentenni e quarantenni alla ricerca delle auto sognate da ragazzi. “Il collezionismo sta cambiando,” spiega Daniele Ferrua, CEO di Autoluce, storica realtà modenese. “Oggi contano unicità e qualità più dell’età. Le vetture si acquistano come opere d’arte da custodire, e un evento come Auto e Moto d’Epoca è il luogo ideale per far nascere la scintilla tra auto e appassionato.” È il passaggio di consegne tra il “semplice possesso” e una relazione più matura, quasi museale, ma senza perdere la voglia di guidare.
Il successo di quest’anno è anche culturale, non solo commerciale. Tra i momenti più intensi, la mostra per i 75 anni della Formula 1, con 30 monoposto originali mai viste insieme prima: un percorso che ha tenuto insieme meccanica e memoria, permettendo di ascoltare la voce dei motori anche da fermi. Nell’altro grande polo emotivo è stata Honda a dettare i tempi, con uno stand Honda Classic che ha portato 39 motocicli a raccontare oltre 75 anni di visioni, tra produzione e competizioni. “Auto e Moto d’Epoca si conferma un punto di riferimento e un’opportunità per le aziende di raccontare la propria storia,” afferma William Armuzzi, General Manager di Honda Motor Europe Italia. L’entusiasmo si è concentrato attorno a Jim Redman, sei volte campione del mondo nelle classi 250 e 350 cc, accolto da una folla che ha trasformato il padiglione in un piccolo circuito della memoria.
La fiera, però, resta prima di tutto un’esperienza umana. Lo sottolinea Mario Carlo Baccaglini, Presidente Intermeeting: “Auto e Moto d’Epoca non è solo una fiera, ma un’esperienza culturale e umana. In tempi incerti, l’entusiasmo del pubblico e il fermento del mercato dimostrano che la passione Classic è più viva che mai. Abbiamo visto tanti visitatori giovani, segno che il motorismo storico continua a rinnovarsi e a guardare al futuro.” L’immagine dei padiglioni pieni di famiglie, di ragazzi che chiedono ai padri perché quel volante è così sottile, di nonni che cercano il modello della loro giovinezza, racconta una continuità generazionale che nessun algoritmo può orchestrare. È l’economia dell’emozione, certo, ma con fondamentali concreti.
Il giudizio positivo arriva anche dalla stampa specializzata internazionale, che ha definito Auto e Moto d’Epoca “la più bella e completa fiera del motorismo storico in Europa”. Un riconoscimento che valorizza la chiarezza dell’offerta e la varietà del mercato, capace di abbracciare la piccola utilitaria da 500 euro e il capolavoro da due milioni senza perdere coerenza. A Bologna, insomma, il visitatore sa cosa trova: qualità, autenticità e la certezza di un racconto completo, dove ogni segmento ha il suo spazio e ogni appassionato la sua possibilità di scoperta.
Il merito è anche della macchina organizzativa. BolognaFiere si conferma piattaforma ideale: infrastruttura, logistica, servizi e una collocazione geografica che facilita i flussi dalla Motor Valley e dall’Europa. “Auto e Moto d’Epoca è parte dell’identità di Bologna,” sottolinea Antonio Bruzzone, Amministratore Delegato di BolognaFiere. “È un evento che cresce e si rinnova ogni anno, unendo industria e cultura, tradizione e innovazione. La nostra città è la casa ideale per la più grande manifestazione europea dedicata al motorismo storico.” Parole che trovano sponda nelle presenze dei musei, delle case automobilistiche, dei club storici e nella qualità degli incontri nati tra stand e corsie.
Se il mercato manda segnali di ripresa, il pubblico invia un messaggio altrettanto forte: la passione è un investimento a lungo termine. Chi compra oggi non cerca solo un bene rifugio; cerca una storia da tramandare, una comunità a cui appartenere, un saper fare che l’Italia custodisce e aggiorna, dal restauro alla documentazione. E mentre cala il sipario sulla 42ª edizione, resta la sensazione che Bologna abbia trovato la formula giusta: mettere d’accordo collezionisti, espositori e media senza snaturare l’anima del Classic.
La definizione non è un semplice slogan: Auto e Moto d’Epoca 2025 ha davvero “conquistato l’Europa”, perché ha saputo essere fiera e festival, mercato e museo, piazza e officina. Qui, tra vernici a specchio e libretti uso e manutenzione, il tempo non si ferma: cambia passo, si fa patrimonio culturale condiviso. E oggi più che mai, Bologna ne è la capitale naturale.
Rinnovo Patente? Facile ed Economico
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