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Arnault, i bilanci del 2024 di Pasticceria Confetteria Cova (PCC) srl e della controllata Cova Montenapoleone

Caffè, cappuccini, brioches e dolci italiani restano sullo stomaco al re del lusso Bernard Arnault. Ne sono la prova i bilanci del 2024 di Pasticceria Confetteria Cova (PCC) srl e della controllata Cova Montenapoleone (CM) srl. Si tratta del noto bar-pasticceria, bistrot di lusso, catering e laboratorio di dolci sito in via Montenapoleone a Milano di cui Lvmh, il gigante francese del lusso di Arnault, rilevò la maggioranza dell’80% nel 2013 strappandola dopo una gara a colpi di rilanci milionari con Miuccia Prada e Patrizio Bertelli.

PCC, controllata da Lvmh Italia, vede il 10% ciascuno rimasto alle sorelle Daniela e Paola Faccioli, della famiglia fondatrice: presidente è Alberto Fabbri, Paola Faccioli è amministratrice delegata e nel consiglio d’amministrazioe siede Antonio Belloni, storico “uomo forte” di Arnault in Italia. Ebbene PCC ha chiuso il bilancio del 2024 con una perdita di oltre 5,3 milioni di euro decisamente peggiore di quella di 1,7 milioni del precedente esercizio, rosso che è stato riportato a nuovo e che si aggiunge al disavanzo di 3,4 milioni accumulato negli anni precedenti. A livello di ricavi il miglioramento anno su anno è stato marginale, da 2,7 milioni a 2,9 milioni.

La perdita si deve a ben 5,3 milioni di svalutazioni intervenute sia su CM (1,3 milioni) sia sull’altra controllata Cova France (2,5 milioni), writeoff deciso “considerando – si legge nella nota integrativa – il perdurare di risultati negativi negli ultimi esercizi e la proiezione dei risultati per i prossimi”. Del resto CM nel 2024 ha perso 1,3 milioni (dopo gli 1,6 milioni dell’anno prima) pur a fronte di 11,6 milioni di ricavi anche grazie alle vendite ai franchisee, perché i costi sono saliti anno su anno da 12,6 milioni a 12,9 milioni.

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