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Armani, da Luxottica a Lvmh: ecco i candidati in pole 

Quanto vale il gruppo Armani? Se, come da istruzioni dettagliate del fondatore, dovesse essere venduto o andare il Borsa si potrebbe prevedere un valore di circa 14 miliardi di euro. Lo scrive Reuters che ha valutato Armani sei volte il fatturato che è stimato in  2,3 miliardi nel 2025. Una cifra possibile per Lvmh, il gigante del lusso francese che già gestisce 75 marchi tra cui Dior e che dunque si muoverebbe bene in caso di acquisizione della casa di moda italiana.

Lvmh è tra i candidati nominati nel testamento di Giorgio Armani e, secondo le stime degli analisti compilate da Visible Alpha, i 14 miliardi stimati sarebbero un valore solo di poco superiore ai 13 miliardi di euro di free cash flow che Lvmh dovrebbe generare nel 2026. Il gigante del lusso guidato da Bernard Arnault potrebbe in alternativa finanziare l’operazione incrementando il suo debito  che resterebbe comunque gestibile. Questa  soluzione porterebbe la leva finanziaria di Lvmh a 1,8 volte l’Ebitda, più o meno come quella di L’Oréal se quest’ultima si aggiudicasse Armani. Per EssilorLuxottica, la leva finanziaria salirebbe a 3 volte l’Ebitda, ossia il margine lordo, un livello decisamente più alto.

Giorgio Armani, che era azionista, presidente, amministratore delegato e direttore creativo, nel suo testamento molto dettagliato punta a evitare transizioni difficili e litigiose tra eredi  che hanno portato alla rovina marchi preziosi. E dunque ci dovrebbe entro 18 mesi esserci un primo accordo per la vendita di una quota del 15% e poi lo stesso acquirente potrebbe arrivare a detenere il 70% entro tre-cinque anni. La quotazione in borsa, prima ritenuta possibile solo cinque anni dopo la morte del fondatore, è indicata come piano B se l’operazione di vendita non andasse in porto.

Tra i tre candidati menzionati, l’impero del lusso di Arnault, che vale 285 miliardi di dollari e  produce già vestiti, borse, gioielli, orologi di lusso,  pare  dunque il meglio posizionato. 

L’Oréal, ha una capitalizzazione alta, pari a 239 miliardi di dollari ma è focalizzato sui prodotti di bellezza e infatti già gestisce in licenza i profumi Armani ma  non ha esperienza nel campo della moda. Come del resto EssilorLuxottica, che vale 142 miliardi di dollari, è il numero uno al mondo nell’occhialeria e ha nel suo portafoglio anche il marchio Armani. Resta aperta la porta anche ad altri gruppi di “pari livello”, come scritto nel testamento forse per evitare gruppi cinesi come Fosun che controlla Lanvin, o Mayhoola che possiede Valentino e fa capo alla famiglia reale del Qatar. E dunque  ci sarebbe Kering, che controlla Gucci. La società però al momento non naviga in buone acque e si è affidata al manager italiano Luca De Meo per il rilancio.  

Ma anche Lvmh ha qualche problema dovuto al rallentamento del mercato del lusso inoltre se dovesse acquisire Armani per 14 miliardi il  rendimento prodotto sarebbe modesto. La partita è dunque in mano agli eredi. Il compagno Leo dell’Orco i tre nipoti e la sorella che potrebbero forse anche tentare la strada più difficile: proseguire da soli. 

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