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Moby torna tutta a Onorato: MSC si sfila, l’Antitrust chiude l’intreccio
Cambio di rotta nel mare agitato del trasporto marittimo italiano. Il gruppo MSC (Mediterranean Shipping Company) ha deciso di uscire del tutto da Moby, cedendo gratuitamente il suo 49% di partecipazione a Onorato Armatori, che già ne deteneva il 51%. La decisione arriva dopo l’istruttoria dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ha approvato e reso vincolanti gli impegni presentati dalle due società per ristabilire la concorrenza sulle rotte italiane.
Con questa operazione, Moby torna integralmente nelle mani di Onorato, mentre MSC si sfila da un’alleanza che aveva attirato l’attenzione del Garante. Ma il vero nodo sta nei dettagli: la controllata di MSC, Shipping Agencies Services (SAS) — che possiede anche Grandi Navi Veloci (GNV) — non solo cederà gratuitamente la sua quota, ma rinuncerà anche al pegno sul restante 51% di Moby, che aveva ottenuto come garanzia di un maxi finanziamento erogato alla compagnia per evitarne il collasso.
Ora Moby dovrà organizzare una gara pubblica e trasparente per vendere alcuni asset, selezionati da una perizia indipendente, il cui ricavato servirà a rimborsare in parte il finanziamento ricevuto. Se la somma non dovesse bastare, il debito residuo sarà ceduto a terzi, per impedire ulteriori interferenze tra i due gruppi.
L’intervento dell’Antitrust, avviato a novembre 2024, mirava a verificare se i legami societari e finanziari tra Moby e GNV — di fatto entrambe sotto l’influenza di Gianluigi Aponte — potessero limitare la concorrenza su rotte chiave come Genova–Olbia, Genova–Porto Torres e Civitavecchia–Olbia. Secondo l’AGCM, la doppia presenza di Aponte in entrambe le compagnie aveva creato una concorrenza solo apparente, con strategie coordinate su prezzi e rotte per escludere operatori indipendenti.
Per Moby si apre ora una nuova fase. Oltre all’operazione finanziaria, la compagnia e GNV hanno accettato di rimborsare i passeggeri che avevano acquistato biglietti su alcune rotte prima del 16 luglio 2025, data della pubblicazione degli impegni. Moby riconoscerà un rimborso del 5% del prezzo del biglietto (al netto di tasse e oneri) o un voucher del 10%. GNV, invece, offrirà 15 euro per i viaggi in cabina e un rimborso del 7% per gli altri titoli di viaggio.
Un passo che, almeno sulla carta, dovrebbe restituire trasparenza al mercato e fiducia ai passeggeri. Ma resta una certezza: mentre Onorato si riprende la sua Moby, Aponte archivia una delle operazioni più costose e controverse della sua carriera.
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