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<em>Da La Mammoletta – Fondazione Exodus Elba</em>
Don Antonio Mazzi sbarca all’isola d’Elba per una serata, tanto magica quanto imprevista, nell’anfiteatro de ‘La Mammoletta’, sede elbana della fondazione Exodus. Marta del Bono e Stanislao Pecchioli, responsabili della comunità, hanno fatto gli onori di casa e, per l’occasione si è esibita la ‘Tremenda band’, dando vita ad un’esperienza intima e familiare in cui, citando don Antonio, non sono state necessarie parole, perché ‘la musica ha parlato’.
La band della Mammoletta nasce nel 2022, in seguito ad una serie di eventi perfettamente concatenati. Infatti, nello stesso periodo ci sono stati ingressi di ragazzi pieni di talenti nascosti ma impazienti di emergere. Da quel momento, la musica è diventata parte ancora più integrante della comunità, accendendo la curiosità di tutto il gruppo e incentivando ognuno dei ragazzi a suonare uno strumento. Con il tempo, grazie all’aiuto di persone meravigliose come Alberto Baldetti, Carlo Ridi, Lorenzo Puccini e Piero Gagliardi del gruppo «Oltre le nuvole» di Capoliveri, la pianista Michaela Boano, il maestro di sax Claudio, e i volontari Simone Zini e Diego Raiteri, che ci hanno seguiti con cura e dedizione, siamo riusciti a creare un vero e proprio complesso musicale, in grado di esibirsi di fronte ad un pubblico. Un ringraziamento anche ad Arnaldo Gaudenzi per il service. É un gruppo in continua evoluzione, in continua crescita, anche per la liquidità dell’ambiente comunitario in sé, in cui si arriva e da cui, prima o poi, si parte.
Exodus è, da sempre, una voce fuori dal coro.
Non è una semplice comunità, i ragazzi che ci abitano la definiscono una vera e propria ‘casa’: dove c’è casa, c’è amore e famiglia. Si tratta di un piccolo gruppo di ragazzi che condividono sofferenze, difficoltà, ma anche momenti di pura serenità e risate. Questo fa sì che, sebbene non ci siamo scelti, più passa il tempo, più il filo che ci lega si rafforza. Non esiste strumento migliore della musica per rafforzare il gruppo. Fare musica non è solo ostentazione o passatempo: è guardarsi e sentirsi, dentro e fuori. La bellezza sta proprio nel riuscire insieme a trovare un modo per superare le difficoltà che troviamo davanti, questo fa crescere personalmente e musicalmente. Ogni ragazzo ha le proprie diversità, ogni ragazzo si approccia alla musica in maniera diversa, la sfida è riuscire a venirsi incontro, trovare un punto da cui partire, per raggiungere l’obiettivo comune di creare armonia. L’arte permette di toccare nel profondo le proprie corde più intime, di coinvolgere e colpire.
La musica aiuta a sbrogliare quel groviglio di emozioni che, per tanto tempo, hanno atteso che qualcuno le vedesse, le capisse. Si tratta di un mezzo di espressione che, una volta riscoperto, diventa necessario. Durante la serata, la musica è stata strumento educativo, offrendo spunti di riflessione e di messa in discussione. L’obiettivo di questi eventi, infatti, è quello di fare rete, proponendo modi diversi di stare insieme e scambiare storie, idee e progetti. È stata quindi, come ci tiene a sottolineare don Antonio Mazzi, una serata di apertura, in cui è stata la musica a guadagnare spazio all’isola d’Elba.
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