Rinnovo Patente all'Isola d'Elba? Facile ed Economico

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                Sabato, 27 settembre, alle ore 18:00, presso la libreria del Centro storico Mardilibri, verrà presentato per la prima volta dopo la sua uscita nel mese di giugno 2025, il libro edito da Persephone Edizioni di Giovanni Frangioni dedicato alla Città di Portoferraio dal titolo: “PORTOFERRAIO DAL 1900 al 1949. Tra pennini e inchiostro – camicie nere – saline – fumi dell’ILVA – polvere e macerie”.

Scorrendo l’indice l’Autore ci propone 50 anni di Delibere comunali, gli articoli più significativi ma anche curiosi, come i testi delle prime pubblicità, de «Il Popolano», Fatti, Lavori e opere, il Ventennio fascista, gli Altiforni dell’ILVA, la Guerra, i bombardamenti ecc. La prima metà del XX Secolo pedissequamente raccontata spulciando le Fonti a disposizione. Una Storia vicina ma già dimenticata o sconosciuta ai più. Frangioni con la sua certosina pazienza ci fa un bel regalo, basta poco, infatti, per capire svolazzando tra le pagine che alcune problematiche di adesso trovano radici nel passato, vista l’origine forse avremo una panoramica, una prospettiva più ampia su cui appoggiare le riflessioni odierne per risolverle.

“Mi ero accorto attraverso il “Mio annuario elbano 2023”, pubblicato da «Elba Press» e da me sul mio profilo «Facebook» che alle persone piaceva leggere gli avvenimenti e le azioni del passato riguardanti la nostra Isola. Insomma, c’era interesse per i fatti storici relativamente recenti. Forte di quelle attenzioni e di quelle curiosità ho intrapreso questo progetto prendendo in riferimento il periodo che va dal 1900 al 1949, venti anni in più rispetto a quello considerato nel libro “Quando in cielo c’erano le rondini” che andava dagli anni ‘50 agli anni ’70 del Novecento. Unendoli si arriva a raccontare un periodo di ottanta anni della Città di Portoferraio, i primi ottanta anni del Secolo XX. A differenza delle vicende e notizie riportate nel libro sul trentennio che io stesso ho vissuto, nell’analisi di questo cinquantennio per documentarmi ho fatto riferimento alle Adunanze consiliari, ai giornali di quel periodo e a qualche ricordo di chi, ancora in vita, quei cinquantanni li ha vissuti e li ricorda.
Nell’aprire il primo “librone” delle Adunanze consiliari ho avuto una prima emozione: la trascrizione era fatta con la penna d’oca (pennino e inchiostro), mi sono domandato, cosa forse un po’ banale, quanto ci mettessero a trascrivere quelle adunanze, mitigate solo dai non tanti ordini del giorno. Le adunanze, alla fine della riscrittura, avevano tre firme: quella del sindaco, del segretario e del consigliere più anziano.
Ho capito che la storia della mia Città non rappresenta per me solo il passato, ma, mi è cucita addosso come i tanti ricordi di una vita che voglio condividere col Mondo”.

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