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Vendemmia amara per Alessandro Profumo, la Mossi chiude il 2024 con ricavi in calo e un buco da oltre un milione
Il vino del Piacentino continua ad andare di traverso ad Alessandro Profumo, ex manager ed ex banchiere. Gli interessi economici di Profumo, nato a Genova nel 1957, sono racchiusi nella Nicla srl, società milanese la cui proprietà Profumo detiene in parti eguali con la moglie Sabina Ratti.
Nicla è nata nel settembre del 2011 e il suo asset principale è la proprietà del 90% della Mossi Aziende Agricole Vitivinicole srl, basata nella località Albareto del comune di Ziano Piacentino, azienda vinicola nata nel lontano 1558. La società, nel 2024, ha segnato ricavi in calo anno su anno: da 744mila euro a 664mila euro, e il bilancio si è chiuso con una perdita peggiorata a oltre 1,2 milioni (rispetto agli 854mila euro del precedente esercizio), passivo peraltro interamente ripianato attingendo alla riserva straordinaria.
Mossi ha un attivo di 19,4 milioni di euro e un patrimonio netto di 5,2 milioni, a fronte di 14,1 milioni di debiti, tra cui due mutui con Banca di Piacenza. Presidente dell’azienda piacentina con 22 dipendenti è la Ratti, mentre il figlio Marco è amministratore delegato e detiene il restante 10% del capitale. Il consiglio d’amministrazione (completato da Profumo) riceverà un emolumento annuo complessivo di 60mila euro. “Prosit!”
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