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Alberto Stasi: “La gente mi ferma per strada per i selfie. Ma io…”
Alberto Stasi da ieri sera è tornato in semilibertà, non dovrà più scontare la sua pena per l’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi interamente in carcere, ma potrà riprendersi in parte la sua vita. Stasi si è sempre dichiarato innocente nonostante una condanna definitiva a 16 anni per quell’omicidio del 13 agosto 2007. Le indagini sul caso adesso si sono ufficialmente riaperte e nel mirino degli inquirenti è finito Andrea Sempio, l’amico del fratello della vittima, a causa di alcune sue tracce di Dna ritrovate sul corpo di Chiara. Ieri è stata ascoltata in caserma la madre di Sempio che però ha scelto la via del silenzio: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere“, prima di avere un mancamento.
Stasi non ne vuole più sapere di tornare a casa sua, nel paese dove è stato commesso il delitto. “A Garlasco? No, non posso andare — dice Stasi ai suoi amici e lo riporta La Repubblica — nonostante mia madre viva ancora lì. La incontro dai parenti, l’ho fatto quando ho avuto i permessi. E poi, dico la verità, non ho nemmeno tutto questo interesse a tornarci. Un po’ per quello che è successo, un po’ perché la mia vita e i miei interessi sono ormai tra Milano e l’hinterland, dove cercherò casa quando potrò“. Quando, cioè, sarà maturo lo step successivo, l’affidamento in prova, se il percorso detentivo continuerà a essere specchiato come certificato da educatori e direzione di Bollate. Intanto la gente lo riconosce per strada, ma lui non gradisce: “Mi hanno fermato in strada per un selfie ma io spero che non mi riconosca più nessuno. Vorrei solo scomparire”.
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