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Macron-Von der Leyen, l’accordo sul Mercosur rappresenta il più grande e discusso patto commerciale mai siglato dalla Commissione
Evidentemente Ursula Von der Leyen deve avere un debole per i messaggini col telefono. Dopo la vicenda assai ambigua e ancora tutta da chiarire, dello scambio di messaggi con il ceo di Pfizer, in piena emergenza Covid, che gli è costata anche una mozione di sfiducia (poi respinta) dal Parlamento europeo, ecco arrivare una nuova notizia da Bruxelles, che rischia di metterla nuovamente in grande imbarazzo.
I fatti risalgono a gennaio dello scorso anno, quando secondo la ricostruzione che ha fatto la rivista Politico.eu, il giornale più autorevole della comunità politico istituzionale della capitale belga, il presidente francese Emmanuel Macron avrebbe inviato alcuni messaggi di testo diretti alla presidente Von der Leyen, per spingere la commissione a dire di no all’accordo sul Mercosur, fortemente osteggiato dalla Francia e dall’Italia.
Il sito online specializzato in inchieste giudiziarie e scandali di vario tipo, Follow the Money, avrebbe poi richiesto, l’accesso a questi messaggi e, nella sua risposta inviata più di un anno e mezzo dopo, la Commissione ha riconosciuto che il suo presidente aveva ricevuto il testo tramite l’app di messaggistica crittografata Signal. Tuttavia, si leggeva nel commento scritto da un portavoce della presidenza, la Von der Leyen aveva attivato la funzione “messaggi che scompaiono” dell’app che elimina automaticamente i messaggi. Lo aveva fatto “per prevenire possibili grandi perdite di dati”, è stato riportato da una fonte al portale. La Commissione ha riferito che non ci sarebbe nulla di strano.
La Commissione spiega, infatti, chiede espressamente a tutto il suo personale di attivare la funzione “messaggi a scomparsa” in generale, secondo le linee guida condivise dall’esecutivo dell’UE. “La Presidente aveva attivato questa funzione per conformarsi a tali norme”, si legge nella risposta della Commissione alla richiesta di accesso da parte del giornalista di Follow the money.
Sebbene il servizio crittografato riduca il rischio di tentativi di hacking, l’eliminazione automatica dei messaggi impedisce a politici, giornalisti e sostenitori della democrazia di esaminare le sue decisioni, poiché i messaggi non possono essere ottenuti ai sensi della legge sulla libertà di informazione dell’UE. Non è la prima volta, come già detto, che la gestione dei messaggi di testo da parte di von der Leyen finisce sotto esame. A maggio, una corte dell’UE ha stabilito che la Commissione europea aveva sbagliato a negare l’accesso ai messaggi di testo di von der Leyen con l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, nel pieno della pandemia di Covid-19. In quel caso, la Commissione europea aveva anche esaminato i messaggi in questione e ne aveva consentito la perdita.
L’ufficio di controllo etico della Ue, l’Ombudsman, ora ha chiesto alla Commissione un incontro entro metà ottobre per discutere il testo di Macron e vuole che l’esecutivo dell’UE condivida i documenti che mostrano “le misure adottate dalla Commissione nel gestire la richiesta di accesso” entro il 1° ottobre. “La raccomandazione della Commissione di attivare la funzione ‘messaggi a scomparsa’ di Signal crea una barriera generale all’accesso alle sue comunicazioni”, ha dichiarato a Follow the Money Shari Hinds, esperta di Transparency International UE. Ma certo è che rimane comunque il fatto di uno scambio, certamente poco rituale, di messaggi personali tra il presidente francese e la Von der Leyen, per fare pressioni su un accordo commerciale che riguarda tutti e 27 i paesi dell’Unione. E il fatto che l’accordo sia stato firmato 12 mesi dopo, secondo alcuni, apre qual he legittimo dubbio sul fatto che le pressioni di Macron abbiano sortito appunto un qualche effetto. Occorre, infatti, far presente che in quel periodo (iniziò 2024) era in piena “campagna elettorale” per conquistare una nuova designazione per la più alta carica del governo europeo, che ha poi ottenuto, anche grazie alla intercessione proprio del presidente francese Macron.
L’accordo commerciale con il Mercosur (unione di Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay), sigillato a fine 2024 dopo oltre 25 anni di negoziati, rappresenta il più grande e discusso patto commerciale mai siglato dalla Commissione. Se ratificato, creerebbe un’area di libero scambio per oltre 700 milioni di persone. Ma lo stesso accordo viene pesantemente criticato e ostacolato dagli agricoltori, soprattutto francesi ed italiani. Essi, infatti, sostengono che si verrebbe a creare una concorrenza sleale dei prodotti agricoli sudamericani, che non sempre rispettano gli stessi standard ambientali e di sicurezza. Ed è proprio per questo che Macron in difficoltà per le pressioni del mondo agricolo, avrebbe deciso di intervenire direttamente sulla presidenza, senza usare canali ufficiali, per evitare che la sottoscrizione dell’accordo.
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