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L’intervento di Mattarella 

Durante la cerimonia dello scambio degli auguri di fine anno con il corpo diplomatico, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato con forza la comunità internazionale alle proprie responsabilità in materia di pace, sicurezza e diritto internazionale.

Ha sottolineato che “il controllo della corsa agli armamenti, in particolare di armi di distruzione definitiva come quelle nucleari, aveva conosciuto risultati significativi”, ma che oggi diventa necessario ribadire che “l’uso o anche la sola concreta minaccia di introdurre nei conflitti armamenti nucleari appare un crimine contro l’umanità”.

Riguardo ai conflitti in corso, Mattarella ha ricordato che “non può evocare la pace chi muove la guerra”, riferendosi in particolare alla Russia e definendo “paradossale e insensata la pace evocata da chi, muovendo guerra, pretende di imporre le proprie condizioni”.

Il capo dello Stato ha poi evidenziato come l’Unione Europea rappresenti “una delle più riuscite esperienze di pace tra i popoli e di democrazia”, nata sulla base di trattati liberamente sottoscritti e sulla condivisione di principi comuni. Ha avvertito che nei rapporti internazionali “dinamiche puramente bilaterali pongono il più debole alla mercé del più forte”, sottolineando che non è accettabile il ritorno a simili logiche.

Mattarella ha inoltre difeso il quadro regolatorio europeo: “La libera condivisione di principi e norme non è una gabbia che costringe, ma un sostegno che tutela, soprattutto i più deboli”, osservando che tali norme vengono contestate da “corporazioni internazionali che pretendono di non dover osservare alcuna regola: questa non sarebbe libertà ma arbitrio”.

Sul futuro dell’Europa, il presidente ha ribadito che il processo di integrazione non è concluso e che esso mantiene una forte attrattiva: “Le ambizioni e gli sforzi dei popoli nostri vicini — dai Balcani Occidentali alla Moldova, dall’Ucraina alla Georgia — devono essere accompagnati da una attiva disponibilità dell’Unione ad accoglierli”.

Quanto al conflitto in Medio Oriente, Mattarella ha riaffermato che “pace e stabilità non possono prescindere dalla pacifica coesistenza, nella sicurezza, dei popoli israeliano e palestinese”, ribadendo che “la soluzione a due Stati è l’unica strada e va difesa da qualsiasi tentativo di comprometterne la praticabilità”.

Soffermandosi sul contesto globale, il presidente ha invocato “un rinnovato sforzo collettivo” per garantire il rispetto della dignità umana e dello Stato di diritto: “Con coraggio vanno difese le ragioni di un ordinamento internazionale equo e sostenibile”.

Infine, ha richiamato l’attenzione sul dramma della guerra in Ucraina, ricordando che “è il quarto Natale di guerra per il popolo ucraino” e denunciando l’intensificarsi degli attacchi russi contro città e infrastrutture civili: “L’Europa e l’Italia restano saldamente al fianco dell’Ucraina, con l’obiettivo di una pace equa, giusta e duratura, rispettosa del diritto internazionale, dell’indipendenza, della sovranità, dell’integrità territoriale e della sicurezza ucraine”.

 

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