Rinnovo Patente? Facile ed Economico

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La più grande casa automobilistica cinese, BYD, alza l’asticella in Europa. Entro la fine del 2025 il gruppo vuole arrivare a 1.000 punti vendita sul continente, raddoppiando la rete già esistente.

A raccontare l’offensiva è stata Maria Grazia Davino, regional CEO per l’Europa, durante un evento a Francoforte, come riportato da Reuters. L’obiettivo è chiaro: trasformare un marchio percepito finora come “nuovo” nel panorama europeo in un protagonista stabile del mercato auto elettriche e ibride.

1.000 punti vendita e la “vicinanza” ai clienti europei

“Dobbiamo avere vicinanza e vincere la vicinanza ai clienti europei”, ha spiegato Davino. Dietro la formula, apparentemente semplice, c’è un cambio di passo netto: BYD Europa non vuole essere solo un brand online o da salone internazionale, ma una presenza fisica capillare, con concessionari, assistenza e servizi sul territorio. La rete di vendita è il tassello che deve trasformare in volumi il boom degli ultimi mesi: le vendite europee del marchio sono più che triplicate, fino a oltre 80.000 veicoli nei primi nove mesi del 2025, grazie all’arrivo di auto elettriche e auto ibride plug-in in fasce di prezzo aggressive rispetto ai costruttori tradizionali.

Fabbriche in Ungheria, Turchia e forse Spagna

La spinta non riguarda solo gli showroom. BYD parla apertamente di strategia di localizzazione a lungo termine: il primo tassello è la fabbrica in Ungheria, ormai in dirittura d’arrivo come primo sito produttivo europeo del marchio. In parallelo è in programma un secondo impianto in Turchia, mentre per un’eventuale terza fabbrica la Spagna è tra i candidati più forti. Per il costruttore cinese, produrre sul continente significa ridurre tempi di consegna, costi logistici e, soprattutto, mandare un segnale politico ed economico ai governi europei in un momento in cui le auto elettriche cinesisono sotto la lente di Bruxelles.

La sfida cinese nel mercato auto europeo

Localizzare, però, non è solo una questione di impianti. Come ha sottolineato Davino, “richiede conoscenza, dedizione, investimenti e risorse a tutti i livelli”. Vuol dire capire le esigenze di un cliente abituato a standard elevati di qualità, assistenza e valore residuo, e confrontarsi con marchi storici che presidiano il territorio da decenni. Per BYD, che oggi è già presente in 29 mercati europei, la sfida è doppia: continuare a crescere in volumi e, allo stesso tempo, costruire fiducia su un prodotto ancora percepito da molti come “nuovo arrivato”. Se l’obiettivo dei 1.000 punti vendita sarà centrato, il panorama del mercato auto elettriche in Europa potrebbe cambiare più in fretta del previsto.

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