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Medio Oriente, raid israeliano a Kfar Roummane: quattro morti
Quattro persone sono state uccise e tre sono rimaste ferite nell’attacco di droni israeliani avvenuto questo pomeriggio a Kfar Roummane, nel sud del Libano. Lo hanno riferito i media libanesi. Fonti della difesa israeliana citate dal Times of Israel hanno fatto sapere che l’obiettivo era un operativo della Forza Radwan d’élite di Hezbollah.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha difatti minacciato di intensificare gli attacchi contro Hezbollah nel Libano meridionale. “L’impegno del governo libanese di disarmare Hezbollah ed espellerlo dal Libano meridionale deve essere pienamente onorato”, ha ammonito Katz in una nota, affermando che il gruppo filo-iraniano sta “giocando col fuoco” e che “il presidente libanese sta tergiversando”. “La rigorosa applicazione delle misure continuerà e sarà rafforzata. Non tollereremo alcuna minaccia contro i residenti del nord di Israele”, ha aggiunto.
Nel frattempo l’ex ostaggio di Hamas, Eitan Horn – liberato tre settimane fa insieme ad altri 19 sopravvissuti – ha parlato per la prima volta in Piazza a Tel Aviv e i media israeliani hanno riportato alcune frasi del suo discorso. “Per 738 giorni ho sognato di tornare a casa. 738 giorni di dolore, incertezza, sofferenza, nostalgia e tante altre cose difficili”, ha detto Horn, aggiungendo: “Ho sempre saputo una cosa: la mia famiglia e la società israeliana non avrebbero rinunciato a me. Anche quando stavo morendo di fame, anche quando le bombe cadevano proprio accanto a me, credevo che sarei tornato dai miei fratelli e dalla mia famiglia”.
Horn ha poi ricordato che ci sono “11 famiglie che sono ancora in questo incubo” e Israele non potrà voltare pagina “finché tutti i corpi non torneranno nelle loro case”.
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