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Meloni al Senato in vista del Consiglio europeo: “Italia stabile e protagonista in Ue”
Al Senato le comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. In Aula, accanto alla premier, era presente la quasi totalità del governo. Al suo fianco siedevano, tra gli altri, il vicepremier Matteo Salvini e i ministri Adolfo Urso (Imprese), Tommaso Foti (Affari Ue), Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente), Roberto Calderoli (Autonomie), Anna Maria Bernini (Università), Daniela Santanché (Turismo), Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione), Alessandro Giuli (Cultura) e Orazio Schillaci (Salute). L’aula era quasi al completo, presieduta da Ignazio La Russa.
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Nel suo intervento, Meloni ha sottolineato come l’Italia si presenti al vertice “forte di una stabilità politica rara nella storia repubblicana“, in un contesto internazionale definito “estremamente complesso”. Secondo la premier, la solidità degli indicatori economici e finanziari rende il Paese apprezzato dagli analisti e attrattivo per gli investitori.
Nessun cambio di rotta sull’Ucraina
Meloni ha ribadito il pieno sostegno all’Ucraina, ricordando il recente colloquio telefonico con il presidente Volodymyr Zelensky. “La nostra posizione non cambia e non può cambiare davanti alle vittime civili e ai bombardamenti sistematici russi. Il nostro sostegno mira alla pace”, ha detto Meloni. E ha poi precisato con fermezza: “L’Italia non invierà soldati in territorio ucraino”. Pur partecipando agli sforzi della coalizione dei Volenterosi, il governo esclude ogni coinvolgimento militare diretto.
L’utilizzo dei beni congelati russi
Un altro tema che sarà discusso a Bruxelles riguarda l’uso dei beni russi congelati. Per Meloni è essenziale “rispettare il diritto internazionale, il principio di legalità e garantire la sostenibilità finanziaria”, evitando decisioni che potrebbero compromettere la stabilità economica.
La questione Palestina-Hamas
Sul fronte mediorientale, Meloni ha chiarito la posizione del governo sul riconoscimento dello Stato di Palestina: “È indispensabile che Hamas non abbia alcun ruolo nella governance transitoria o nel futuro Stato palestinese. Deve essere disarmato. Solo quando queste condizioni si materializzeranno, l’Italia sarà pronta ad agire di conseguenza”.
Difesa Ue e Patto di Stabilità
La premier ha poi rilanciato il tema della difesa europea, chiedendo soluzioni finanziarie più ambiziose: “Chiediamo di aprire un dibattito per rendere permanente la flessibilità del Patto di stabilità e crescita per gli investimenti in difesa”.
No alla revisione ideologica della legge sul clima
Infine, Meloni ha espresso contrarietà alla proposta di revisione della legge sul clima europea, definendola ideologica e irragionevole: “L’Italia continuerà a sostenere un ambizioso percorso di riduzione delle emissioni, ma non possiamo appoggiare obiettivi insostenibili che rischiano di compromettere la credibilità stessa dell’Unione Europea”.
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