Rinnovo Patente? Facile ed Economico

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Sembrava tutto fatto: Alessandro Melzi D’Eril che cambia “casacca” e passa a guidare Mediobanca. Il suo vice, Pierluigi Giverso, che sale di grado e diventa ceo di Anima. Una naturale evoluzione delle cose. E invece… Invece pare che si sia un po’ interrotto tutto, tanto che al nome di Giverso se ne sono affiancati almeno altri due. I maligni – secondo quanto risulta ad Affaritaliani – provano a insinuare che il rapporto tra Melzi D’Eril e il ceo di BancoBpm, Giuseppe Castagna, non fosse esattamente idilliaco e che vi fosse qualche incomprensione. Uno scenario che però non trova grandi conferme, anzi. 

Per questo pare che Giverso oggi abbia altri competitor, compreso un “cavaliere bianco” proveniente dalla galassia Intesa. Bocche cucitissime da Piazza Meda, dove storicamente si è sempre scelto di non commentare rumor in attesa che vi siano invece notizie “concrete” su cui lavorare. Si vedrà. 

D’altronde, il ceo di BancoBpm ha diverse partite aperte da giocare. La prima è quella sul risiko bancario: pare evidente che Castagna ha mostrato di guardare con favore a una fusione con Credit Agricole Italia – ma vai a spiegare all’ala sovranista del governo che questo merge va bene mentre quella con Unicredit no – anche per ragioni dimensionali (non sarebbe “mangiato” da un istituto più grande).

D’altro canto, governo e soci forti di Mps stanno da tempo cercando di capire come procedere a un’integrazione tra BancoBpm e Montepaschi, creando un terzo polo che abbia nel risparmio gestito (Anima e Mediobanca) il suo fiore all’occhiello. Uno sviluppo industriale di grande livello che avrebbe però l’incognita di capire chi dovrebbe guidarlo: Giuseppe Castagna, che ha fatto di BancoBpm un gioiellino; o Luigi Lovaglio, che ha trasformato il Monte decotto in una banca capace di prendersi Mediobanca?

Infine, c’è da capire come saranno i rapporti futuri tra Castagna e il governo. Perché i maligni – sempre loro – sono pronti a scommettere che l’esecutivo a breve tornerà dall’amministratore delegato di Piazza Meda con una serie di richieste dopo il golden power sventolato in faccia ad Andrea OrcelProbabilmente chiedendogli di guardare con maggiore favore al dossier Mps. In tutto ciò rimane la necessità di tutelare un istituto che negli ultimi cinque anni ha visto crescere il suo valore del 600% in Borsa e oggi vale quasi 20 miliardi.

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