Rinnovo Patente all'Isola d'Elba? Facile ed Economico

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                <em>Da Marco Simiani, Simone De Rosas, Alessandro Franchi, Giacomo Termine</em>

Tanto tuonò che piovve. Dopo mesi di tira e molla e immediatamente dopo le elezioni regionali per evitare un’emorragia di consensi, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, lo stesso che non sa dove manderà il rigassificatore di Piombino nel 2026, ha nominato nottetempo Matteo Arcenni commissario del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

La nomina, probabilmente per far acquisire ad Arcenni le competenze curricolari -che non ha- per diventare presidente tra qualche mese, arriva senza nessuna condivisione con i sindaci dell’arcipelago, con le categorie economiche e sociali, con le associazioni ambientaliste e di tutela e con la Regione Toscana che per legge ha la responsabilità dell’intesa con il ministero.

Troviamo l’atteggiamento di Pichetto Fratin inaccettabile e altrettanto incomprensibile che si siano ignorate le prese di posizione di chi l’arcipelago lo vive, lo conosce e lo rappresenta nelle istituzioni, su tutti la comunità del Parco che dopo aver formulato una terna nemmeno presa in considerazione dal ministero aveva chiesto almeno un percorso di condivisione.

Il ministero, al contrario, non ha ascoltato nessuno se non probabilmente gli appetiti di Fratelli d’Italia che ha come unica bussola nella nomina dei presidenti di enti e associazioni governative l’occupazione di posti con propri fedelissimi. Poco importa se non sanno nulla di quel che vanno a guidare, tanto i danni li paga chi ci vive e chi ci lavora.

Il sindaco di Terricciola, Pisa, riesce incredibilmente a essere perfetto in questa logica, unendo alla totale non conoscenza del territorio di riferimento del Parco, nessuna competenza, di formazione o lavoro, sulle materie ambientali.

Con questo bagaglio, lunedì si insedierà come presidente del PNAT un iscritto a Fratelli d’Italia e non un bravo presidente. Un’altra occasione persa per un territorio che non ha certo bisogno di aggiungere la fragilità di un paracadutato a guida dell’unico ente sovracomunale rimasto.

Diventa ancora più urgente che la Regione Toscana nomini quanto prima un commissario per gli ungulati, così da poter affrontare subito almeno questa emergenza elbana. L’ideale, riteniamo, sarebbe l’ex presidente del Parco Giampiero Sammuri che aveva già costruito un percorso e un progetto condiviso con associazioni e istituzioni.

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