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Decadenza di Todde in Sardegna: la Consulta la cancella, la presidente resta in carica
Il collegio regionale di garanzia elettorale ha superato i propri limiti decidendo sulla decadenza della presidente della Regione Sardegna in situazioni che la legge non riconosce come cause di ineleggibilità. La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il conflitto tra poteri sollevato dalla Regione Sardegna contro la sentenza del tribunale di Cagliari, che aveva respinto il ricorso di Alessandra Todde contro l’ordinanza del collegio di garanzia. Lo ha stabilito con la sentenza numero 148, pubblicata oggi, mercoledì 15 ottobre.
“Il Collegio di garanzia ha esorbitato i suoi poteri”
Secondo la Consulta, il collegio regionale di garanzia elettorale, esprimendosi sulla decadenza della presidente della Regione Sardegna in ipotesi non disciplinate dalla legge come cause di ineleggibilità, ha esorbitato dai propri poteri, provocando una lesione delle attribuzioni costituzionalmente garantite alla Regione Sardegna.
La Corte scrive che non toccava allo Stato, e per suo conto al Collegio di garanzia, stabilire nella motivazione dell’ordinanza impugnata che «si impone la decadenza dalla carica del candidato eletto» e decretare «la trasmissione della presente ordinanza/ingiunzione al Presidente del Consiglio Regionale per quanto di competenza in ordine all’adozione del provvedimento di decadenza di Todde Alessandra dalla carica di Presidente della Regione Sardegna».
“Ho appreso da Bruxelles la notizia della sentenza della Corte Costituzionale mentre presiedevo il Forum delle regioni insulari europee. La Consulta ha riconosciuto che il Collegio di garanzia elettorale ha esorbitato dai propri poteri, pronunciandosi sulla mia decadenza in ipotesi non previste dalla legge come cause di ineleggibilità e ha quindi menomato le attribuzioni costituzionalmente garantite alla Regione Sardegna.
In parole semplici, la Corte ha affermato che non spettava né allo Stato, né al Collegio di garanzia dichiarare la mia decadenza né che vi erano i presupposti per poterla dichiarare. Vado avanti a testa alta“. Queste le parole della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, che commenta in prima persona la decisione della Corte.
“In questi mesi mi hanno chiamata decaduta, hanno provato ad affossare il lavoro della Giunta, a screditare il mandato che le cittadine e i cittadini sardi mi hanno affidato”, continua Alessandra Todde. “Hanno provato a mettere in discussione la legittimità di un governo democraticamente eletto. Noi, invece, abbiamo scelto un’altra strada: quella della fiducia nella giustizia e nelle istituzioni, della serietà e del lavoro quotidiano. Abbiamo continuato a fare ogni giorno tutto ciò che è necessario per risollevare la Sardegna – aggiunge Todde – ignorando i detrattori. Lo abbiamo fatto con la schiena dritta e con la convinzione che la verità avrebbe parlato da sé”.
“Oggi la Corte Costituzionale si è espressa. E noi continuiamo ad andare avanti, a lavorare a testa alta, con ancor più energia e determinazione con un solo obiettivo in mente: il bene della Sardegna”, conclude la presidente della Regione.
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