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Delitto di Garlasco, la svolta: perquisizioni nelle abitazioni di ex investigatori e inquirenti
Possibile svolta su Garlasco, all’alba di oggi perquisizioni di carabinieri e Guardia di Finanza nelle abitazioni di ex investigatori e inquirenti che parteciparono alle indagini sul delitto di Chiara Poggi. L’ex procuratore di Pavia Mario Venditti è accusato di corruzione in atti giudiziari. Nel 2017 archivio’ l’indagine su Andrea Sempio. Perquisizioni anche nell’abitazione di Sempio, dei suoi genitori e di parenti. L’indagine coordinata dalla Procura competente, ovvero quella di Brescia, riguarderebbe possibili flussi di denaro (20-30 mila euro) versati dai familiari di Andrea Sempio per ottenere l’archiviazione dell’indagine aperta a suo carico nel 2017. E riaffiora una intercettazione omessa del padre di Sempio: “Pagare quelli lì”.
L’ipotesi: Venditti corrotto per una somma di 20-30mila euro
L’ex procuratore di Pavia nel 2017 avrebbe ricevuto “una somma indebita di denaro, nell’ordine di 20/30mila euro, per favorire Andrea Sempio”, indagato allora come oggi per il delitto di Chiara Poggi. Questo riporta il decreto di perquisizione nei confronti dello stesso Venditti, dei carabinieri Silvio Sapone e Giuseppe Spoto, di Andrea Sempio, i suoi genitori e una serie di parenti, firmato dal pm di Brescia Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete.
Il bigliettino del padre di Sempio e l’intercettazione omessa: “Pagare quelli lì”
Il sospetto, riferisce Adnkronos, è che Venditti abbia archiviato in modo troppo rapido la precedente inchiesta sull’amico del fratello della ventiseienne uccisa nella villetta di via Pascoli. Un sospetto che nasce, secondo indiscrezioni, da alcune vecchie intercettazioni e da un appunto a penna su un bloc notes ‘Venditti / gip archivia X 20-30 euro’ con la data ‘febbraio 2016’. Un promemoria che avrebbe la grafia di Giuseppe Sempio, padre di Andrea. Tra le intercettazioni omesse ci sarebbe anche una frase di Giuseppe Sempio che recita: “pagare quelli lì”.
L’ipotesi: “Sempio informato delle domande che gli sarebbero state rivolte”
Sempio, la prima volta che venne indagato dalla Procura di Pavia, sarebbe stato “informato da qualcuno delle domande che gli sarebbero state rivolte”. Nel decreto di perquisizione si fa riferimento all’intercettazione ambientale di una conversazione tra Sempio e suo padre Giuseppe, captata a bordo dell’auto dell’indagato il 9 febbraio 2017, il giorno prima dell’interrogatorio. “Comunque ha detto che ti chiederà le cose che sono state depositate. Non è che…”, dice il padre; “Sì lo so”, risponde il figlio. “Massimo – prosegue Giuseppe Sempio – se ti infila dentro qualche domanda che non… dici: guardi io non mi ricordo, son passati dieci anni…”. Padre e figlio vengono intercettati anche il giorno successivo, subito dopo l’interrogatorio. I due si confrontano su quanto dichiarato agli inquirenti, con la famosa espressione “ne ho cannata una”, rispetto a una domanda su quando Sempio avesse ritrovato lo scontrino del parcheggio di Vigevano della mattina del 13 agosto 2007. Poi Andrea Sempio proseguiva: “A parte che erano dalla nostra… perché mi han fatto alcune domande che io ho capito perché me le facevano…”.
Le perquisizioni nelle dimore di Venditti, dei genitori e di tre zii paterni di Sempio
Le perquisizioni in corso, nelle dimore dell’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, a Pavia, Genova e Campione d’Italia (Como) dove Venditti è presidente del cda del Casinò, sono operate dai Carabinieri di Milano e dalla Gdf di Pavia. Altre perquisizioni sono in corso a casa di Giuseppe Sempio e Daniela Ferrari, i genitori di Andrea Sempio, a Garlasco (Pavia) e dove si è trasferito anche Andrea Sempio, che viveva a Voghera (Pavia) dopo l’apertura dell’inchiesta su di lui nel nuovo filone aperto dalla Procura di Pavia. Perquisizioni sono in corso anche nei domicili dei tre zii da parte di padre di Andrea Sempio, e a casa di due carabinieri in congedo che lavoravano nella sezione di Polizia giudiziaria del Tribunale pavese quando era procuratore Venditti.
Le “anomalie” nelle indagini del 2017 a carico di Andrea Sempio
Le indagini del 2017 a carico di Andrea Sempio sarebbero state caratterizzate “da una serie di anomalie” tra cui “l’omissione della trascrizione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali” da parte della polizia giudiziaria incaricata allora delle indagini, e “contatti opachi” con gli stessi operatori di upg, i carabinieri Giuseppe Spoto e Silvio Sapone, (rispettivamente addetto e responsabile della Sezione di PG) ache loro indagati oggi dalla Procura di Brescia. Sapone e Spoto avrebbero avuto dei contatti con i Sempio prima della loro audizione in Procura. Tra gli elementi definiti anomali dalla sostituta Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete, anche la “breve durata” dell’interrogatorio di Sempio e la conclusione della annotazione d’indagine del marzo 2017 con una formula definita “tranchant” circa la “‘completa assenza di elementi a supporto delle ipotesi accusatorie'” a carico di Sempio.
L’ex maresciallo sentito dalla GdF: “Non sono preoccupato”
L’ex maresciallo Giuseppe Spoto è stato sentito dalla Gdf di Pavia su delega della Procura di Brescia. “Non sono preoccupato”, ha detto all’uscita dalla caserma. “Era una raccolta di ‘Sommarie informazioni testimoniali’ – ha precisato la sua avvocata Marcella Laneri -, è iniziata e finita come tale, ha risposto alle domande in quanto testimone”.
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