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Garlasco, De Rensis in tv tuona: “Nessuno parla in città, ma di cosa hanno paura?”
Il giallo di Garlasco continua e ogni giorno emergono fatti nuovi che rimescolano tutte le carte e rendono questo delitto del 13 agosto 2007 un mistero sempre più pieno di zone d’ombra. A distanza di 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, ad esempio, non c’è certezza sull’orario e nemmeno sul numero di persone presenti sulla scena, senza parlare delle armi usate di cui non c’è traccia. Ma Antonio De Rensis, il legale dell’unico condannato in questa vicenda, Alberto Stasi, sottolinea un particolare che potrebbe stravolgere ancora una volta tutto. “Se ci fossero ragionevolmente anche solo cinque minuti in più per compiere l’omicidio: se ciò sarà verificato – tuona a Lo Stato delle Cose su Rai3 – significa che Stasi non c’entra niente, perché la Cassazione tanto evocata dai negazionisti dice che alle 9:36 Stasi era a casa sua“.
De Rensis nota però una cosa che riguarda la gente di Garlasco: “Cosa mi colpisce di questa vicenda? Tutte queste persone che scappano. In quella microcomunità, questa paura di parlare, questa non voglia di parlare, se io sono tranquillo e viene la telecamera cosa c’è da nascondere?“ si chiede. De Rensis denuncia la paura che aleggia attorno a chi osa esprimersi sul caso: “C’è Alberto Stasi condannato per la giustizia, perché c’è questa paura? Non c’è nessuno che in maniera tranquilla io la penso così, io ritengo questo… Mi riferisco alle persone che con il microfono nascosto ti dicono che Alberto non c’entra nulla e poi arrivano le telecamere e c’è una paura mostruosa di parlare, come se si dovesse parlare di ‘ndrangheta o camorra”.
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