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Unicredit, Orcel: “In Italia dobbiamo accelerare senza M&A”
“L’Italia è il “è il 50% del fatturato, il 45% dell’utile netto. Ora dobbiamo accelerare senza un’operazione di fusione e acquisizione“. Così il ceo di Unicredit, Andrea Orcel alla Ceo conference di Bank of America. In Italia con Banco Bpm “abbiamo provato qualcosa che non ha funzionato per ragioni esterne, ma ora abbiamo tutti imparato la lezione che non ha nulla a che fare con la transazione in sé, ma ha a che fare con l’interferenza del governo“, aggiunge Orcel.
“Per quanto riguarda le fusioni e acquisizioni, ci sono, diciamo così, due più mercati che apportano un cambiamento materiale che cambierebbe in modo sostanziale la nostra storia azionaria” e sono “Italia, Germania e Polonia”, spiega Orcel nel sottolineare che la Polonia “è la più difficile perché non abbiamo sinergie o abbiamo sinergie più limitate rispetto al mercato”.
Comunque “il team di gestione di Unicredit fallirà se dipendiamo dall’M&A per giustificare la nostra esistenza. Quindi – sottolinea il ceo di Unicredit – il piano di base, e questo è ciò che abbiamo fatto fin dal primo giorno nel 2021, deve essere tale che non ne abbiamo affatto bisogno”. Detto questo, in generale, “dobbiamo essere pronti a cogliere l’opportunità, se c’è, o almeno cercare di ottenere l’opportunità, se c’è”.
Orcel: “Su Commerzbank rispettiamo Berlino, speriamo vedano la luce”
Su Commerzbank “dal nostro punto di vista, rispettiamo molto il governo. È un interlocutore critico, fondamentale. Noi speriamo che col tempo vedano la luce”. Aggiunge il ceo di Unicredit, Andrea Orcel alla Ceo conference di Bank of America. “E speriamo che anche Commerzbank veda la luce col tempo. Ma nel frattempo, non abbiamo alcuna pressione. Stiamo seduti, aspettiamo e vediamo come si sviluppano le cose”, aggiunge Orcel.
“Ci troviamo in una situazione in cui siamo tranquilli. Siamo in una situazione in cui ora abbiamo il pieno controllo del nostro 29% di azioni fisiche di Commerzbank“, prosegue Orcel nell’indicare che il “29% si sta consolidando” e “se si considera il ritorno sull’investimento, questo è pari al 20% in più”. “Possiamo stare tranquilli”, ribadisce nell’evidenziare che “non siamo più ostaggio del mercato. Tutti vorrebbero che ci muovessimo. Stiamo solo aspettando”, sottolinea ancora il ceo di Unicredit.
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