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                <em>Da Alessandra Ribaldone – Fondazione Italo Bolano</em>

“Ars longa vita brevis: in questo paesaggio che è Arte, come una ninfa meravigliosa e fuggitiva, non mi sono accorto che la vita correva, più veloce di entrambi. Se qualcuno, con amore, continuerà la mia opera, anche io come l’antico poeta “non morirò tutto”. Italo Bolano, 1991.” Questo il tuo testamento spirituale riportato sulle pagine del libro in ceramica al centro del tuo Museo.
Ciao Italo.
E’ passato un altro anno, e sono cinque.
Cinque anni che hai lasciato il tuo mondo di Arte e bellezza, la sua Isola, “ femmina misteriosa e cangiante, dal meraviglioso volto di pirite verde”, il tuo Giardino dell’Arte realizzato con amore e pazienza in oltre 60 anni.
Anche questa bella estate calda è trascorsa con l’entusiasmo di tutti coloro che hanno accolto il tuo invito ad “incontrarsi, discutere e lavorare” organizzando eventi culturali nel silenzio e nella pace di questo frammento di natura nel mezzo di un’Isola invasa dal turismo, spesso distratto e alla ricerca di mare pulito, sole e cibo buono.
Nel tuo Giardino abbiamo ascoltato la poesia, la musica, abbiamo assistito al Teatro delle Tisane, mature Signore che hanno accolto la sfida e si sono messe in gioco per divertirsi e divertire con la cultura e proporre cultura. Con loro abbiamo ridato vita allo spazio teatrale, oggi dedicato a Mario Luzi e ci siamo emozionati di notte, tra i vetri illuminati, calati nell’Inferno del Grande Poeta.
Ci siamo emozionati con la storia poetica e drammatica del grande Vincent, abbiamo viaggiato con le immagini di paesi remoti di Alessandro Beneforti, abbiamo anche esplorato i territori sconosciuti e misteriosi del fine vita, ci siamo addentrati nei magici boschi sacri e nei luoghi del “Nuovo mondo” alla ricerca di civiltà perdute con Nicoletta Retico.
Abbiamo ospitato artisti, che ci hanno accompagnato alla ricerca del senso della vita, abbiamo anche festeggiato il compleanno di Napoleone, a te ben noto e celebrato drammaticamente sulla tela nelle sue battaglie. La galleria ha vissuto momenti di intensa poesia con mostre, racconti e presentazioni di libri, tutto nel luogo da te voluto molti anni fa, strappato all’abbandono e dove hai creato un giardino lussureggiane e poetico.

Grazie a tutti coloro che hanno dato il loro contributo a far vivere questo luogo di natura e bellezza e sono tanti anche quest’anno, impossibile ricordarli tutti, grazie a loro “non sei morto tutto”.
Ma è ora di completare il progetto, di dotare questo Centro di quel luogo fisico che la Fondazione che porta il tuo nome da tre anni ha presentato all’Amministrazione. Non si può più aspettare.
Il tuo Museo, ora senza soffitto né pareti, deve avere un luogo fisico e protetto dove i giovani possano fare Arte tutto l’anno, a disposizione di scuole, insegnanti, artisti, abitanti, una Casa della Cultura nel cuore dell’Isola e per l’Isola, proiettata oltre il canale, verso il Continente.
In questo tuo quinto anniversario il mio cuore, colmo di tanta nostalgia, spera; spera e si batterà perché il progetto abbia finalmente una prospettiva di riuscita.

Tra pochi giorni il cancello dal fiore di acciaio si chiuderà per il riposo stagionale. L’acqua della fontana in ceramica azzurra smetterà il suo mormorio ipnotico e sarà di nuovo il regno della Natura e degli uccelli.
La Fondazione sposterà la sua attività culturale nella tua seconda città, a Prato, dove altri artisti e altro pubblico si intratterranno nel tuo Studio, generosamente aperto all’Arte.
Rimane una speranza. Che venga al più presto dato seguito a quanto oltre 220 soci, sì perché in questi anni gli aderenti sono aumentati, sostengono e desiderano da tutta Italia ed Europa: un permesso per proseguire il tuo sogno per l’Isola. Troveremo chi, con buona volontà, si impegnerà a dare una mano per dare corso ai permessi?
Ciao Italo, dal tuo blu infinito continua a proteggere il tuo Giardino e chi si impegna a far vivere la bellezza.

Perché “l’Arte è Vita della Vita”.

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