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Mutui, niente taglio del costo del denaro da parte della Bce: i tassi rimarranno stabili anche a settembre

Il prossimo giovedì 11 settembre è in programma la sesta riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea e, secondo la maggior parte degli analisti, l’istituto di Francoforte è avviato verso la decisione di lasciare inalterati i tassi di interesse.

Dopo la pausa di luglio, dunque, l’attenuarsi delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e i dati riguardo l’inflazione nella zona Euro – che ad agosto risale al 2,1% ma resta in linea con le attese degli economisti – spingeranno verosimilmente l’Eurotower a non intervenire, mantenendo il tasso sui depositi a quota 2,00%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e quello sui prestiti marginali al 2,40%. Il ciclo di riduzioni del costo del denaro, avviate a partire dalla riunione di giugno 2024, sembrerebbe dunque essere giunto al termine, anche se parte degli economisti non esclude un ultimo taglio entro fine anno.

Negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve si riunirà il 16 e 17 settembre, i mercati scommettono invece su una riduzione dei tassi di interesse, che verosimilmente sarà di 25 punti base. Dopo le pressioni degli ultimi mesi da parte di Donald Trump per ottenere una politica monetaria più accomodante, il presidente della banca centrale americana Jerome Powell nelle scorse settimane ha aperto alla possibilità concreta di un taglio nella riunione in programma a metà settembre.

Mutui a tasso variabile: rispetto a un anno fa oggi si risparmiano 110 € sulla rata mensile, il tasso fisso costa 39 € in più al mese

Così come avvenuto a luglio, a seguito del probabile stop di Francoforte i tassi di interesse dei mutui a tasso variabile – che attualmente rappresentano la soluzione di finanziamento più conveniente – dovrebbero rimanere sostanzialmente invariati.

Secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, ad agosto il TAN medio dei finanziamenti a tasso variabile a 20 e 30 anni si attesta al 2,71%, valore in linea con quello registrato nel mese di luglio e inferiore di oltre 150 punti base rispetto a 12 mesi fa, quando era al 4,14%. Se si considera un mutuo ventennale per un importo di 150.000 € ciò si traduce in un risparmio mensile rispetto ad agosto 2024 pari a 110 €, con la rata che da 920 € scende a 810 €, per un costo complessivo sull’intera durata finanziamento che risulta oggi quasi 26.500 € più basso rispetto a 12 mesi fa.

Grazie ai tagli operati dalla Bce nelle riunioni di marzo, aprile e giugno le attuali condizioni sono inoltre sensibilmente più vantaggiose anche rispetto a 6 mesi fa, quando il TAN medio si attestava al 3,66% e la rata del mutuo considerato era pari a 882 € al mese, ovvero 72 € in più rispetto a oggi.

Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, le rilevazioni di MutuiOnline.it indicano un lieve incremento del tasso di interesse nell’ultimo mese, con il TAN medio che è passato dal 3,15% registrato a luglio al 3,23% di agosto. Sul finanziamento preso in esame in precedenza questo comporta una rata mensile pari 849 €, ovvero 39 € in più rispetto alla soluzione a tasso variabile, con il costo complessivo sulla durata del mutuo che risulta di circa 9.356 € superiore.

Euribor stabile attorno al 2%, IRS in crescita vicino a quota 3%

La decisione presa a luglio dalla Bce di mantenere inalterati i tassi di interesse ha comportato a una sostanziale stabilità nel corso delle ultime settimane degli indici Euribor, riferimento per i finanziamenti a tasso variabile, con i valori che si mantengono attorno a quota 2%. Nelle rilevazioni del 1° settembre si registra un valore del 2,07% per la scadenza a 3 mesi e dell’1,88% per quella a 1 mese, mentre le proiezioni per i prossimi mesi indicano una leggera flessione che dovrebbe permettere agli indici di scendere sotto quota 1,90% tra il primo e il secondo trimestre del 2026.

Per quanto riguarda l’IRS, riferimento utilizzato per calcolare il tasso di interesse dei mutui a tasso fisso, si osserva invece un graduale aumento negli ultimi mesi, che ha portato i valori a salire dal 2,50% di marzo al 2,97% per la scadenza a 30 anni e al 2,98% per quella a 20 anni registrati nelle rilevazioni del 1° settembre.

Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it, commenta: “Alla luce delle attuali condizioni economiche nell’Eurozona ci aspettiamo che la Bce decida di lasciare i tassi invariati anche nella riunione di giovedì prossimo, coerentemente con l’approccio prudente adottato negli ultimi anni. I dati macroeconomici dell’eurozona mostrano segnali contrastanti: l’inflazione ad agosto è salita lievemente al 2,1%, mentre la crescita del PIL rimane debole, con un incremento dello 0,1% nel secondo trimestre 2025 e con Germania e Italia in leggera contrazione. A complicare il quadro si aggiungono le persistenti tensioni commerciali internazionali e la prospettiva di nuovi dazi, che potrebbero frenare ulteriormente le esportazioni e compromettere la stabilità delle catene di fornitura.

Per quanto riguarda il mercato dei mutui, questo scenario si traduce in una sostanziale stabilità dei tassi e in un rinnovato interesse da parte dei consumatori per soluzioni come i mutui a tasso variabile o per formule ibride come il mutuo a tasso misto o variabile con cap, che negli ultimi mesi hanno superato il 6% delle richieste, livello che non si registrava da inizio 2023. In un contesto di mercato più articolato e dinamico, diventa ancora più importante comparare le offerte in modo trasparente e affidarsi a un esperto per identificare la soluzione più adatta alle proprie esigenze”.

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