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In Italia esiste l’“Anagrafe degli animali d’affezione”. Essa raccoglie informazioni sugli animali identificati e registrati sul territorio nazionale. Ogni regione ha il proprio database, ma da qualche tempo i dati delle varie regioni sono in via di unificazione nella “Banca dati dell’Anagrafe Animali d’Affezione”.
Per quanto riguarda i cani, ogni proprietario è obbligato per legge a registrare il proprio animale all’anagrafe entro 60 giorni dalla nascita o entro 15 giorni dall’acquisto o adozione, se il cane non è mai stato registrato.
La registrazione avviene inserendo nel registro dell’anagrafe regionale i dati del cane e del proprietario, nonché il numero di microchip dell’animale. Questa procedura viene effettuata da parte di un Medico Veterinario libero professionista autorizzato o da un Medico Veterinario del Servizio Veterinario Asl di zona. I dati registrati sono: codice del microchip, data di applicazione e zona del corpo nella quale è inserito; nome, razza (o “meticcio”), sesso, colore del mantello, data di nascita del cane; nome, indirizzo, contatti del proprietario; eventuali cessioni di proprietà.
Il microchip è un dispositivo di piccole dimensioni che viene applicato nel tessuto sottocutaneo, di solito nella regione del collo sinistro del cane. Contiene un codice univoco di 15 cifre che può essere letto mediante un lettore apposito e viene associato al soggetto e ai dati del proprietario. Anche l’applicazione del microchip viene effettuata da un Medico Veterinario Asl o libero professionista autorizzato. Quindi, nel caso di un cucciolo, il Medico Veterinario applicherà il microchip e registrerà l’animale nel registro dell’anagrafe della regione di residenza del proprietario. Stesso dicasi per cani adottati adulti, se privi di microchip.
L’iscrizione all’anagrafe è utile principalmente per identificare ogni cane in modo univoco e collegarlo ai dati del proprietario, contrastare l’abbandono, ritrovare cani smarriti, vigilare su malattie trasmissibili come la rabbia (si ricorda che la vaccinazione per la rabbia non è obbligatoria in Italia, ma lo è per l’espatrio del cane verso altri Stati, e l’avvenuta vaccinazione viene registrata sul passaporto del pet e nella cartella del cane nella banca dati dell’anagrafe).
Il mancato inserimento del microchip e la mancata registrazione di un cane possono comportare sanzioni amministrative per il proprietario inadempiente.
Attenzione! Lo “strumento” dell’anagrafe, cioè la banca dati, per svolgere le proprie importanti funzioni, deve essere aggiornato. Quindi, il proprietario deve comunicare al Servizio Veterinario Asl o a un Medico Veterinario autorizzato, entro 15 giorni dalla variazione, eventuali cambi di residenza, cessione del cane, smarrimento o ritrovamento, decesso del cane. Questo permette anche di facilitare il ricongiungimento del cane con il proprietario in caso di smarrimento. Se il cane trovato viene condotto da un Medico Veterinario, egli potrà leggere il microchip, inserire i dati nel registro e trovare i contatti del proprietario.
Per quanto riguarda i gatti, esiste la possibilità di registrarli nel registro dell’Anagrafe, ma nel caso dei gatti è su base volontaria. Ne parleremo in un prossimo articolo.
(*) Medico veterinario esperto in comportamento Fnovi
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