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La Labubu mania fa vola Pop Mart, boom di vendite su TikTok
La nuova icona della cultura pop non nasce più in California, ma a Pechino. È Labubu, il personaggio “ugly-cute” che guida la linea The Monsters, a trainare il boom di Pop Mart, il colosso cinese dei toy collectible, diventato in pochi mesi un caso dirompente nel business globale dell’intrattenimento.
Nel primo semestre 2025, Pop Mart ha registrato ricavi in crescita del 204% anno su anno, raggiungendo 13,88 miliardi di yuan (circa 1,93 miliardi di dollari). Ancora più impressionante l’utile netto, quadruplicato a 4,57 miliardi di yuan (+396% a/a). La sola linea The Monsters, dominata da Labubu, ha generato 4,8 miliardi di yuan (670 milioni di dollari), oltre sette volte rispetto al 2024 e quasi il doppio delle vendite globali di Barbie nello stesso periodo (374 milioni di dollari).
L’esplosione di Pop Mart non è solo nei numeri finanziari, ma nella creazione di un ecosistema culturale e sociale. In Cina, i membri registrati alla community sono passati da 46 a 59 milioni in soli sei mesi. Oltre il 91% delle vendite proviene da clienti fidelizzati. La caccia alle blind box, le scatole a sorpresa con le figure da collezione, è diventata un vero e proprio rituale collettivo. Alla fine del 2023 Pop Mart valeva 3,44 miliardi di dollari. Oggi la sua capitalizzazione supera i 47 miliardi, con una crescita di quasi quindici volte in meno di due anni. Il confronto è impietoso: Hasbro vale oggi 11,23 miliardi (era 7,09 a fine 2023), Sanrio 12,46 miliardi (da 4,76), Mattel è scesa a 5,69 miliardi (da 6,67)- Pop Mart vale dunque più di Barbie, Hello Kitty e Transformers messi insieme, a testimonianza di un vero cambio d’epoca nel mondo del licensing e dell’intrattenimento.
A guidare il nuovo ciclo non sono solo i figure toys, ma soprattutto i plush (peluche), che hanno generato 6,14 miliardi di yuan nel semestre, con un balzo del +1.276% su base annua. Oggi rappresentano il 44% del fatturato, rispetto al 9,8% di un anno fa. Seguono i figure toys con 5,18 miliardi (+95%), i prodotti Mega (1 miliardo, +72%) e gli accessori IP (1,55 miliardi, +79%). Il margine lordo è salito dal 64% al 70,3%, livelli tipici più del software che dell’hardware, grazie a costi contenuti e pricing premium.
Pop Mart ha ormai una presenza internazionale solida, con 571 negozi in 18 paesi e 2.597 roboshop. La crescita regionale nel semestre è stata esplosiva: Asia-Pacifico (esclusa la Cina): +258% (2,85 miliardi di yuan), Americhe: +1.142% (2,26 miliardi), con 19 nuovi store, Europa: +729% (478 milioni). Negli Stati Uniti, le vendite via TikTok sono esplose di +2.033%, passando da 14,7 a oltre 315 milioni di yuan.
Il mercato azionario ha reagito con entusiasmo. Dopo i risultati, il titolo ha invertito un calo iniziale del 4,7% a Hong Kong per chiudere a +12%, segnando il 36° massimo storico del 2025. Da inizio anno le azioni Pop Mart sono salite del +252%.
Ma non è solo la Borsa a certificare l’impatto di Pop Mart. Sempre più aziende citano il gruppo cinese come nuovo benchmark culturale. Già nel 2022 Moncler aveva fiutato il potenziale, collaborando per l’edizione limitata di Space Molly, andata esaurita in pochi secondi.
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