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Nell’inchiesta sull’urbanistica a Milano, Andrea Bezziccheri rivendica 15 anni di lavori “sempre autorizzati” dal Comune. Mentre Federico Pella accusa Giuseppe Marinoni di averlo usato come strumento in un sistema che ignorava. All’orizzonte le udienze del Riesame per i principali indagati, tra cui l’architetto Scandurra.

Inchiesta urbanistica, Bezziccheri: “Nessuno ci ha mai detto che sbagliavamo”

Andrea Bezziccheri, patron di Bluestone e unico indagato in carcere nell’inchiesta milanese, ha respinto le accuse davanti al gip, ricordando come per 15 anni il Comune abbia sempre approvato i suoi progetti. “Non l’ha mai detto il Tar, non l’ha mai detto il Consiglio di Stato. In piena indagine ho chiesto chiarimenti a Palazzo Marino e mi hanno confermato la legittimità dei titoli rilasciati”. Secondo la Procura, però, norme e regolamenti sarebbero stati piegati a vantaggio di interessi privati, un’ipotesi che ha portato all’azzeramento della Commissione Paesaggio e alla rinuncia al piano “Salva Milano”.

Pella: “Ero un ingranaggio inconsapevole”

Anche Federico Pella, ex manager della società di ingegneria J+S e ai domiciliari da fine luglio, ha preso posizione davanti al giudice. Ha accusato Giuseppe Marinoni, presidente sospeso della Commissione Paesaggio, di averlo “usato come una pedina” per sfruttare la sua esperienza nei partenariati pubblico-privati. Pella ha sottolineato come J+S abbia versato a Marinoni oltre 370mila euro in consulenze e altri 190mila per bozze contrattuali, senza sapere – sostiene – che il professionista avrebbe poi influito direttamente sui lavori della Commissione.

Il calendario delle udienze

L’agenda del Tribunale del Riesame è serrata. Venerdì 8 agosto si tengono udienze per Bezziccheri e per l’architetto Alessandro Scandurra, anche lui indagato. Il 12 agosto tocca all’ex assessore Gianfranco Tancredi e a Marinoni. L’udienza per Pella, che chiederà la revoca dei domiciliari, si terrà invece il 14 agosto. Martedì 19 agosto sarà il turno di Manfredi Catella, CEO di Coima, che contesta le misure a suo carico.

Il “sistema Milano” sotto la lente

Le indagini ipotizzano l’esistenza di un meccanismo radicato che avrebbe condizionato l’urbanistica milanese, piegando norme e procedure per favorire pochi operatori. Un presunto “sistema” che, secondo la politica d’opposizione, certifica il fallimento amministrativo e la necessità di riportare trasparenza nelle decisioni su grandi opere e trasformazioni urbane.

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