Rinnovo Patente? Facile ed Economico

image

Fine vita, parte l’iter in Parlamento. Le opposizioni votano contro

Nelle commissioni riunite Giustizia e Affari sociali del Senato è stato adottato a maggioranza il testo base sul fine vita. Alla conclusione della seduta, il relatore del ddl Ignazio Zullo, senatore di Fratelli d’Italia, ha comunicato che il termine degli emendamenti è fissato per martedì 8 luglio alle ore 11. “Siamo pronti a portare a termine il nostro lavoro per la scadenza del 17 luglio”, ha spiegato Zullo, facendo riferimento alla data prevista per l’approdo del ddl in Aula al Senato. Durante la seduta delle commissioni riunite, i senatori delle opposizioni hanno votato contro l’adozione del testo. 

Fine vita, ecco che cosa prevede nel dettaglio il testo proposto dalla maggioranza 

<

p data-end=”406″ data-start=”122″>La proposta, come spiega Quotidiano Sanità, non introduce una legalizzazione generalizzata dell’eutanasia, ma stabilisce con precisione i limiti entro cui una persona affetta da gravi patologie può legittimamente richiedere di porre fine alle proprie sofferenze, senza che ciò costituisca reato per chi la assiste. Viene infatti aggiunto un nuovo comma al Codice penale (art. 580, comma 2-bis), che esclude la punibilità di chi agevola la decisione di morte di un paziente che si trovi in specifiche condizioni cliniche, a condizione che la volontà sia libera, consapevole e accertata da un apposito Comitato Nazionale di valutazione. Questo comitato ha il compito di verificare il rispetto dei requisiti stabiliti dalla Corte costituzionale.

Oltre all’aspetto penale, sottolinea ancora Quotidiano Sanitàla proposta interviene in modo deciso anche sul potenziamento delle cure palliative. Si rafforza il ruolo dell’Agenas, dotandola di nuovi strumenti di monitoraggio, e si introduce un sistema sanzionatorio per le Regioni inadempienti. Queste potranno essere commissariate in caso di mancata presentazione dei piani o di mancato raggiungimento degli obiettivi stabiliti. L’obiettivo è garantire, su tutto il territorio nazionale, un accesso equo ed efficace alle cure palliative, considerate fondamentali per qualsiasi decisione consapevole sul fine vita.

Infine, conclude Quotidiano Sanità, il testo riafferma il principio dell’inviolabilità del diritto alla vita, chiarendo che lo Stato non può in alcun modo promuovere o favorire azioni che lo mettano in discussione, se non nei casi eccezionali previsti dalla legge. Di conseguenza, il personale e le risorse del Servizio Sanitario Nazionale non potranno essere utilizzati per eseguire concretamente l’assistenza al suicidio.

Fine vita, Bonetti (Azione): “Indispensabili Ssn e cure palliative”

Sul fine vita “c’è la necessità, anzi l’urgenza, di una legge nazionale che superi la frammentazione regionale“. Cosi’ in un’intervista ad Avvenire la presidente di Azione Elena Bonetti.Senza il coinvolgimento del servizio sanitario e senza investire in cure palliative le famiglie sarebbero davanti a scelte obbligate. Questo e’ il grande rischio che va assolutamente evitato”, osserva. Per Bonetti “è necessario coinvolgere il Servizio sanitario nazionale perché non si dia spazio alla privatizzazione del suicidio medicalmente assistito, che di fatto sarebbe una mercificazione privatizzata della morte. Contestualmente noi diciamo che deve esserci un forte e chiaro investimento sulle cure palliative – prosegue – sia a livello dell’organizzazione, che deve essere uniforme su tutto il territorio nazionale, sia sul fronte delle risorse investite”.

Per Bonetti “una legge che entri solo nel merito del codice penale senza toccare questi punti” non corrisponderebbe, di fatto, “a quanto previsto dalla sentenza della Corte in termini di libertà di scelta. Uno Stato che abbandona le persone e le famiglie alla solitudine e al dolore della malattia senza provvedere le cure adeguate, toglie la libertà di scegliere. E non puo’ essere che alla Fine la scelta sia, lo dico in maniera cruda come di fatto è, quella ‘economicamente vantaggiosa per lo Stato’. Bonetti ritiene “non percorribile” l’ipotesi di una approvazione della legge in Senato prima della pausa estiva, “soprattutto considerando che le bozze finora circolate sono lontane dall’essere un testo base solido”. E sull’ipotesi di un Comitato etico nazionale dice: “Quello che ritengo sia pericoloso, e che non vogliamo, è lasciare che il comitato sia emanazione di una scelta politica-governativa. Occorrono figure di scienza ed elevata competenza che possano essere eventualmente nominate da organismi di tutela, penso ad esempio alla Presidenza della Repubblica”.

Rinnovo Patente? Facile ed Economico

Questo articolo è stato pubblicato in origine su questo sito internet