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Orcel (Unicredit): “Mi sono laureato con una tesi su M&A, volevo fare quello”
“Mi sono laureato con una tesi su fusioni e acquisizioni. Volevo fare quello, ce l’avevo molto chiaro e ci ho messo tutto me stesso”. Così Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, ha aperto il suo intervento all’evento Young Factor, promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori in collaborazione con Intesa Sanpaolo e a cui Affaritaliani.it ha avuto modo di partecipare.
Orcel ha ripercorso le tappe iniziali della sua carriera, parlando di talento, determinazione e sacrificio: “Il talento ci vuole, ma la prima cosa è avere un’idea chiara di quello che si vuole fare. Quando ho iniziato avevo davanti gente con più talento di me, ma se io lavoro 19 ore e loro 9, alla lunga li supero. Ci ho messo tutto me stesso”. Il banchiere ha poi sottolineato come, al momento della laurea, il contesto italiano non offrisse possibilità reali per chi voleva lavorare nell’M&A: “Quando sono uscito dall’università, fare quello che ho fatto in Italia era praticamente impossibile. Quasi dovetti spiegare alla commissione di cosa si parlava nella mia tesi, perché nel nostro Paese non c’era una cultura in materia”.
Orcel ha ricordato come per inseguire il proprio sogno sia stato necessario guardare all’estero, verso le grandi piazze finanziarie internazionali: “Per seguire il mio sogno bisognava andare a New York e Londra. Se avete un vostro sogno, dovete andargli dietro”, ha detto rivolgendosi ai giovani. Nel corso del suo intervento ha anche toccato uno dei nodi strutturali del sistema Paese: “In Italia abbiamo un tema fondamentale: non affianchiamo abbastanza le carriere e la meritocrazia. Le opportunità però ci sono: solo in UniCredit abbiamo assunto 5.600 giovani”.
Orcel su Commerzbank: “L’acquisizione è un’accelerazione, ma non un obbligo”
Durante l’incontro, Orcel ha anche risposto a una domanda sul possibile avvicinamento a Commerzbank e sul modo in cui oggi ci si approccia a operazioni regolamentate di M&A, tracciando un quadro molto pragmatico e disincantato. “Qualunque società deve avere una sua strategia, un suo percorso, creare valore proprio, che è totalmente slegato dal fare acquisizioni”, ha dichiarato. “Se uno dipende dalle acquisizioni, vuol dire che non sa gestire la propria società. L’acquisizione è un’accelerazione. Se prendessi Commerzbank, mi accelererebbe di dieci anni in pmi per esempio”.
M&A, Orcel avverte: “Dopo il Covid governi più interventisti”
Tuttavia, ha evidenziato come oggi la complessità normativa sia molto più elevata rispetto al passato: “Quando io facevo M&A negli anni ’80, ’90, 2000, c’erano regole chiare e il valore veniva giudicato dagli azionisti: si diceva sì o no, poi si procedeva. Ora non è più così. C’è regolamentazione che in parte ci doveva essere, ma oggi ci vuole un’opinione esterna, servono mesi di analisi, poi arriva l’antitrust, perché bisogna rispettare la concorrenza. E ci sta anche quello”. Orcel ha sottolineato anche il mutato atteggiamento dei governi europei: “Dopo il Covid, i governi sono diventati molto più interventisti. La parte problematica è quando un governo non è d’accordo. In questo momento, l’Europa non è molto disposta a lasciar fare operazioni internazionali. BBVA ha lo stesso problema nostro su BPM e Commerzbank“.
E ha aggiunto: “Questo elemento politico è diventato centrale. A causa di questo, siamo a bagno da nove mesi. Se in quei mesi crolla il mondo, tu sei legato a quel prezzo. È complicato. Lo ignoriamo? No. Se c’è l’opportunità la cogliamo, ma se le condizioni non ci sono, si torna alla base”. In conclusione, Orcel ha voluto sottolineare l’importanza di avere basi solide per affrontare qualsiasi scenario: “Arrivi alla fine e valuti, e tutti sanno che condizioni servono per fare un’operazione. Noi abbiamo principi e valori, ma per difenderli dobbiamo avere forza economica e capacità”.
E sull’Europa ha aggiunto: “Per l’Europa è importante mantenere l’orgoglio dei singoli Paesi, ma anche unirci, senza togliere la propria interiorità”. “Oggi”, prosegue Orcel, “o fai lobbying al governo prima di fare l’M&A per averli dalla tua parte oppure fai l’M&A secondo le regole corrette e speri di arrivare in fondo. “In questo – ha concluso – c’e’ l’unione bancaria, l’unione dei mercati dei capitali: tutte cose di cui si parla tantissimo, ma ogni volta che fai un passo per arrivarci si alzano le barricate da tutte le parti”, conclude.
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