Rinnovo Patente? Facile ed Economico

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Ci siamo conosciuti tanti anni fa, (2008) in un pomeriggio di inizio estate a Balocco. C’era la presentazione della Punto Abarth.

Eravamo giovani, carichi di entusiasmo e di futuro. Tu, già allora, parlavi con l’energia di chi non si accontenta, di chi guarda sempre un passo oltre. Era una delle tue prime conferenze da protagonista e, anche se nessuno poteva saperlo, si intuiva tutto: la stoffa del leader, l’ambizione, il fuoco. Era chiaro che eri un vincente.

All’epoca eri il braccio destro di Marchionne, forse qualcosa di più. Con John Elkann lanciaste la nuova 500, un simbolo che più di ogni altro contribuì a ridare identità e slancio a un marchio in cerca di riscatto. Qualcuno direbbe che la salvaste. Non sapremo mai fino in fondo cosa accadde nei corridoi di Mirafiori, ma da lì la tua ascesa non si è mai fermata.

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Hai portato al successo Audi, rafforzandone il prestigio globale. Hai rilanciato SEAT, trasformandola da brand marginale a protagonista. E poi, l’intuizione che pochi avrebbero avuto il coraggio di realizzare: CUPRA. Un nome nuovo, nato come scommessa e diventato in pochi anni un marchio forte, giovane, desiderabile. Un brand con identità, visione, prospettiva.

Poi, in un luglio di cinque anni fa, sei arrivato in Renault. Ricordo bene cosa si diceva tra i giornalisti dell’automotive: “Sarà dura per De Meo”. Lo si mormorava quasi in punta di voce, come per non sfidare il destino. Ma ancora una volta, ci hai stupiti. In cinque anni, hai trasformato un colosso stanco in un gruppo innovativo, reattivo, strategico. Non l’hai solo risanato, l’hai rifondato.

Con la Renaulution, hai riscritto la missione del Gruppo Renault, puntando su valore, design, tecnologia e margini. Hai riportato in vita un’icona come la R5, trasformandola in un simbolo della mobilità elettrica accessibile. Hai rilanciato Alpine, portandola dai margini del motorsport a un posizionamento da marchio globale, ambizioso, prestazionale. E con Dacia, hai compiuto una rivoluzione silenziosa ma profonda: da brand low cost a brand essenziale, outdoor, con un’identità forte, europea, capace di parlare a una nuova generazione di automobilisti.

Hai dato nuova linfa al marchio Renault, ripensato il modello industriale, riportato l’auto europea al centro di una visione strategica concreta, lucida, moderna.

Ed eccoci, oggi, in un giugno torrido non solo per il clima. Ti prepari a un altro salto, in un mondo che ti affascina da sempre: quello del lusso, della creatività, della moda. Entrare in Kering non è solo un cambio di settore, è un cambio di orizzonte. Ma chi ti conosce sa che porterai anche lì ciò che ti ha sempre distinto: lo sguardo lungo, la cultura del prodotto, la capacità di leggere i segnali prima degli altri.

Perché tu, Luca, sei così. Sei sempre stato capace di vedere quello che altri non vedono. Di credere quando tutti dubitano. Di fare industria, non solo management. E questo, oggi, è più raro che mai.

 

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