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L’americano che ha scelto Bologna: chi è Peter Kern, il nuovo padrone di La Perla
La Perla riparte. Dopo mesi di trattative alquanto complesse e una crisi che sembrava senza via d’uscita, lo storico marchio della lingerie di lusso bolognese trova nuova linfa grazie a Peter Kern, manager americano di lungo corso, imprenditore atipico, e oggi nuovo proprietario del brand. Con un’operazione da 25 milioni di euro, Kern ha rilevato l’azienda fondata nel 1954 da Ada Masotti, dando il via a una nuova fase nella storia di uno dei nomi più iconici del Belpaese.
Il salvataggio è stato ufficializzato pochi giorni fa, durante la visita del ministro delle Imprese e del Made in Italy presso lo stabilimento di Bologna. “Una giornata storica”, l’ha definita Adolfo Urso, sottolineando la complessità senza precedenti dell’operazione, che ha richiesto il coordinamento di varie forze, dai curatori italiani ai liquidatori inglesi e il Ministero stesso per districare i nodi legali di una procedura di liquidazione avviata quasi due anni fa, nel novembre 2023.
Ma chi è Peter Kern? Classe 1967, l’americano ha costruito la sua carriera ben lontano dalla moda. Laureato all’Università della Pennsylvania, inizia il suo percorso nel private equity fondando nel 1996 Gemini Associates, ceduta poi ad Alpine Capital. Negli anni successivi matura una vasta esperienza nelle telecomunicazioni e nei media, passando da Tribune Media a Univision e Hemisphere Media. Nel 2018 entra in Expedia, gigante delle prenotazioni di viaggi online, dove diventa vicepresidente prima e Ceo nel 2020, nel bel pieno della pandemia, guidando la trasformazione digitale dell’intero gruppo.
Nel 2023, però, Kern lascia Expedia per dedicarsi a un’altra sua grande passione: il vino. Si trasferisce in Italia e investe nella campagna toscana. Acquista l’azienda vitivinicola Albatreti, con cinque ettari di vigneti a Montalcino, dove produce Brunello e Rosso di Montalcino, oltre a possedere Il Palazzone e Villa Bibbiani, residenza storica della famiglia Frescobaldi. Non a caso, ormai nel settore è noto anche come “Mister Brunello di Montalcino”.
Secondo indiscrezioni, sarebbe stata proprio la moglie Kirsten a suggerire al marito di valutare l’ingresso nel mondo della moda rilevando La Perla. Un’operazione non puramente finanziaria, ma dettata anche dal forte legame che la famiglia Kern ha ormai instaurato con l’Italia. Kern addirittura avuto la meglio su concorrenti ben più radicati nel settore moda, tra cui Lovable, Calzedonia e fondi esteri, che pur offrendo cifre superiori non garantivano il mantenimento della produzione a Bologna. È stata proprio la promessa di salvaguardare l’anima manifatturiera e artigianale del brand a convincere i curatori e il Ministero a favorire l’offerta americana.
“Restituiremo a La Perla lo splendore che si merita”, ha garantito Kern in collegamento dagli Stati Uniti, parlando in italiano e conquistando immediatamente la fiducia di sindacati e lavoratori, ma anche quella delle famose “Perlinè”, le operaie che negli ultimi mesi hanno difeso con determinazione il loro posto di lavoro. Che cosa però ha promesso nell’effettivo Kern? Il piano industriale prevede innanzitutto investimenti per quasi 30 milioni di euro entro il 2027, il pieno riassorbimento dei 210 lavoratori coinvolti nella crisi e l’assunzione di ulteriori 40 nuovi dipendenti. La produzione riprenderà già in autunno, rilanciando lo stabilimento di via Mattei a Bologna, cuore storico della manifattura La Perla. La guida operativa sarà invece affidata a Paolo Vannucchi, già Ceo del brand tra il 2017 e il 2019.
L’ingresso di Kern ne La Perla è strategico non solo a consolidare il proprio presidio in Italia, ma anche a rilanciarsi sul mercato mondiale, in particolare negli Stati Uniti, dove il marchio gode ancora di una forte reputazione, pur avendo perso terreno rispetto ai nuovi player digitali. “Non siamo davanti al classico investitore finanziario – ha sottolineato il sindaco di Bologna Matteo Lepore – Kern ha dimostrato serietà e una visione che va oltre il mero ritorno economico”.
Quella de La Perla è sicuramente una storia destinata a fare scuola: non è solo un salvataggio, ma la dimostrazione concreta di come il Made in Italy continui a parlare al mondo. Non bastano solo i soldi: servono visione, rispetto per la tradizione e voglia di costruire. Peter Kern arriva con tutto questo, forte della sua esperienza internazionale mista all’amore per l’Italia. E proprio con questa ricetta l’imprenditore americano sembra determinato a far brillare di nuovo le perle di Bologna.
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