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Dazi, la nuova mossa degli Usa contro la Cina
La guerra commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina non si arresta: gli Usa hanno annunciato nuove tariffe che colpiranno le navi di fabbricazione cinese che attraccano nei porti americani, una mossa destinata a ridisegnare le rotte del commercio marittimo globale e a inasprire ulteriormente le tensioni con la Cina. Secondo quanto dichiarato dall’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti (USTR), le nuove tariffe entreranno in vigore tra sei mesi. Le misure, promosse dall’amministrazione Trump, non riguarderanno solo le navi costruite in Cina, ma anche quelle operate o di proprietà cinese, indipendentemente dal luogo di costruzione.
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p data-end=”1272″ data-start=”829″>Le tariffe verranno applicate per ogni ingresso in territorio statunitense (non per ogni singolo porto visitato) e saranno limitate a un massimo di cinque volte all’anno per ciascuna nave. L’USTR ha inoltre previsto una tariffa specifica per le imbarcazioni estere che trasportano veicoli, con entrata in vigore prevista anch’essa tra 180 giorni. Ulteriori misure sono in preparazione per le navi che trasportano gas naturale liquefatto (GNL). “L’USTR ha avviato oggi un’azione mirata per rilanciare l’industria cantieristica statunitense e contrastare le pratiche scorrette della Cina volte a dominare i settori marittimo, logistico e navale”, si legge nella nota ufficiale. L’iniziativa segue l’indagine avviata nel 2024 dall’allora presidente Joe Biden sulle pratiche commerciali cinesi in questi settori, proseguita poi sotto l’amministrazione Trump. A inizio marzo, Trump ha anche annunciato la creazione di un nuovo Ufficio per la costruzione navale, che lavorerà in coordinamento con la Casa Bianca.
Un tempo leader mondiale nella cantieristica, l’industria navale americana ha visto un costante declino e oggi rappresenta appena lo 0,1% della produzione globale. La Cina, al contrario, è il principale costruttore di navi, con quasi la metà delle nuove imbarcazioni prodotte ogni anno, seguita da Corea del Sud e Giappone. Secondo l’UNCTAD, questi tre Paesi asiatici coprono oltre il 95% della cantieristica civile mondiale.
A testimonianza dell’inasprirsi delle relazioni commerciali, il Financial Times ha riportato che le importazioni cinesi di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti sono ferme da oltre dieci settimane. L’ultima spedizione risale al 6 febbraio, quando una nave cisterna da 69.000 tonnellate è arrivata nella provincia cinese del Fujian. Da allora, nessun altro carico è stato registrato.
Pechino ha definito “illegittime” le nuove tariffe statunitensi. Il portavoce del Ministero degli Esteri, Lin Jian, ha dichiarato che la Cina adotterà “tutte le misure necessarie per tutelare i suoi diritti e interessi legittimi”, esortando Washington a “rispettare i fatti e le regole multilaterali” e a cessare immediatamente pratiche che definisce “illegali e dannose per tutti”.
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