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Claudio Amendola: “Il patriarca 2? Nemo torna in guerra”

Il ritorno di Nemo Bandera è imminente. La data è scritta sui… palinsesti di Canale 5, venerdì 15 novembre in prima serata sul canale ammiraglia di Mediaset arriva l’attesa seconda stagione (sei puntate) de Il Patriarca con Claudio Amendola in un doppio ruolo: regista e attore protagonista nei panni dell’imprenditore affascinante e spietato, che ha costruito il suo impero criminale sotto la facciata dell’azienda ittica Deep Sea.

Nelle nuove puntate il boss pugliese “sarà costretto a rimettersi in guerra”, spiega Claudio Amendola ad Affaritaliani.it. E aggiunge: “Sarà molto curioso vedere come Nemo riuscirà a risolvere tutto quello che… deve risolvere”.

Il Patriarca 2 al via, aspettando il grande ritorno dei Cesaroni con il primo ciak annunciato per il 24 febbraio 2025. “Giulio è molto simile a Claudio Amendola. Diciamo che questi due personaggi si assomigliano molto. E si vogliono pure tanto bene”.

A proposito dei mille e mille personaggi che ha portato in scena in carriera. “Il Principe, protagonista di Ultras, è un personaggio che amo profondamente. Insieme a…”
 


 

Claudio Amendola da Il patriarca 2 ai Cesaroni e… L’intervista ad Affaritaliani.it

Torni a vestire i panni di Nemo Bandera nella seconda stagione de Il Patriarca. Come cambierà, quale evoluzione dobbiamo aspettarci dal tuo personaggio?
“Se aveva progettato di uscire dalla criminalità per cercare di portare la famiglia nella legalità sarà costretto a rimettersi in guerra, perché il passato torna con una grande sete di vendetta. E in più la malattia avanza”

Quindi…
“Troveremo Nemo sempre più in difficoltà su questo versante, ma allo stesso tempo costretto a rimanere lucido e ad affrontare il nemico che si ripresenta. C’è però uno spazio bello…”

Ossia..
“Il ritrovato rapporto con la figlia Lara. E questo porterà tanto calore dentro la storia del patriarca”

Tre buone ragioni per seguire la seconda stagione del Patriarca
“La prima è che andiamo ad affrontare e chiudere tutte le storie rimaste aperte nella prima e che avevano lasciato grande curiosità. Poi c’è una fortissima linea sentimentale, i rapporti nella famiglia, quelli di amore e affetto, vengono messi duramente alla prova. E infine sarà molto curioso vedere come Nemo riuscirà a risolvere tutto quello che… deve risolvere”

La serie si è affermata nella scia delle grandi saghe familiari. Tra quelle del passato, anche straniere, quale secondo te più incarna i valori del Patriarca e in cosa è invece assolutamente inimitabile?
“Inimitabile per l’ambientazione, perché quel mare, quei colori, quell’aria della Puglia è irripetibile. E’ chiaro che essendo una grande saga familiare si rifà a determinati meccanismi che sono ricorrenti in questo tipo di serie. Non riesco a fare un paragone con altre fiction straniere, ma sicuramente c’è un protagonista fortissimo, proprio perché scopre la sua debolezza e fallibilità. Non mi vengono tante serie da paragonare, il Patriarca credo sia simile… a se stesso”

Tra Giulio Cesaroni e Nemo Bandera… in ‘cosa’ Claudio Amendola è simile all’uno e all’altro. E in cosa sei invece è completamente diverso da loro?
“Giulio è completamente diverso da Nemo Bandera in tutto. Giulio Cesaroni è molto simile a Claudio Amendola. Diciamo che questi due personaggi si assomigliano molto. E si vogliono pure tanto bene”

A proposito dei mille e mille personaggi che hai portato in scena in carriera, se dovessi fare una classifica dei top 5 a cui più senti vicino chi sarebbero (e perché)?
“Il Principe, protagonista di ‘Ultras‘, è un personaggio che amo profondamente. Insieme a quello di ‘Mery per sempre‘ – Pietro Giancona – ha segnato un po’ la svolta della mia carriera. Giulio Cesaroni è nel mio cuore. Voglio un bene nell’anima a Davide Sonnino, è stato il primo personaggio che ho fatto da attore in ‘Storia d’amore e d’amicizia‘. Però devo essere molto riconoscente a Mario Marchetti del film ‘Vacanze di Natale‘ e allo stesso modo pure a Marco Coccia di ‘Amarsi un po’

Non solo il set. E’ uscito il tuo libro…
“Titolo ‘Ma non dovevate andà a Londra‘, la frase che si è sentita dire mia madre da mio padre e da mia nonna quando comunicò che ci avrebbe portato a fare un viaggio nei Paesi dove era già sorto ‘Il sol dell’Avvenire’. E quindi questa domanda ce la siamo poi rifatta dopo. ‘Ma non potevamo andà a Londra?‘. Infatti il Capodanno dopo lo abbiamo fatto. Questo libro è un viaggio attraverso una parte della mia vita e soprattutto è un grande omaggio a mia madre che è stata una donna fantastica”

Chiudiamo con la tua Roma… al di là del nuovo allenatore se potessi dare un consiglio al club per uscire da questa crisi cosa gli diresti?  
“Non lo so… Vendetelo”

Se dovessi recitare sul set al fianco di un giocatore del presente o del passato della Roma chi sceglieresti e con che ruolo?
“Nessuno. Me farebbe perde troppo tempo

GUARDA LA VIDEO INTERVISTA A CLAUDIO AMENDOLA

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