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Garlasco, l’attizzatoio e quella testimonianza dimenticata del 2007
Nuovo colpo di scena nell’infinita vicenda giudiziaria di Garlasco: questa mattina carabinieri di Milano in azione nel Pavese per perquisizioni a casa di Andrea Sempio, ma anche alla ricerca di una possibile arma del delitto in un canale di Tromello, nella Lomellina, su indicazione di un testimone. Fonti riferiscono che potrebbe trattarsi di un attizzatoio scomparso dalla casa di Chiara Poggi. E di un attizzatoio aveva parlato ormai diciotto anni fa un testimone, all’epoca dei fatti. Presto per dire se la testimonianza del 2007 sia collegata alle attuali ricerche. Ma quanto raccontato da quell’operaio potrebbe improvvisamente tornare di grande attualità.
La testimonianza ritrattata e l’arma mai trovata
All’epoca le sue parole furono accolte con grande scetticismo e la sua versione fu poi ritrattata, contribuendo a far archiviare la pista. L’operaio dichiarò di aver visto una giovane donna bionda zigzagare in bicicletta proprio nei pressi della casa della vittima in via Pascoli. In mano aveva un oggetto insolito: un treppiede, forse un attizzatoio da camino. I due si sarebbero incrociati con lo sguardo, pochi istanti prima dell’omicidio. Il dettaglio di questa testimonianza dimenticata è riemerso a Storie italiane, nella puntata del 18 marzo 2025: “Vede questa ragazza con un treppiede da camino, un attizzatoio – ha ricordato l’inviato Edoardo Lucarelli – i due volti si incrociano, lui guarda la ragazza e lei guarda lui”.
Uno dei grandi interrogativi del caso Garlasco rimane del resto l’arma del delitto, mai rinvenuta. E se quel treppiede intravisto dall’operaio fosse stato davvero l’oggetto usato per uccidere? Una suggestione che tuttavia, alla luce della recente revisione delle indagini, potrebbe nuovamente essere stata ritenuta degna di approfondimento.
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