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Dazi sui vini: Ferrari Trento teme la mazzata, “ma Bisol è primo in Florida”. I Castelli Romani: “Noi abbiamo diversificato vendendo in Asia”
I dazi di Trump sui vini non fanno così tanta paura ai produttori italiani. Anzi, c’è chi è convinto che l’eventuale sovrapprezzo delle bottiglie “Made In Italy”, diventi un boomerang per i consumatori americani.
Secondo Matteo Lunelli, Ceo del Gruppo omonimo che riempie i calici americani con oltre 2 milioni di bottiglie del Prosecco Bisol 1542, una bollicina di Valdobbiadene che supera anche i 45 euro nella versione millesimata 100%, “l’ipotesi dazi commerciali potrebbe essere una vicenda delicata ma in gran parte questi dazi li pagheranno i consumatori. E’ vero che c’è una produzione locale ma non aiuteranno una sostituzione di prodotto. Il Bisol ha un primato difficile da combattere: è il primo prosecco della Florida”.
“Oltre il prezzo che non è certo per tutti, la qualità nostrana è una sorta di paracadute per i produttori italiani che però sperano in un ripensamento”. Aggiunge Lunelli: “Mi sembra una politica che non si riesce a comprendere. Mi auguro che prevalga il buon senso e che Ue e Usa riescano a trovare un accordo”.
Dallo stesso Gruppo che produce il distillato Segnana, l’Acqua Surgiva e la celebre Cedrata Tassoni, arriva anche il Ferrari Trento: una bollicina che per l’Italia è un simbolo di qualità. E qui qualche timore c’è. “Per Ferrari Trento gli Usa sono un secondo mercato – spiega Lunelli – ma di gran lunga più piccolo e qui potremmo avere qualche problema dopo una stagione in cui stavamo crescendo molto bene”.
Il veterano dei Castelli Romani, Giulio Santarelli: “Questo Trump è un pazzo scatenato”
Da Trento a Roma, precisamente ai Castelli Romani, da sempre grande esportatore di Docg e doc con Frascati, Marino e le altre colline vulcaniche. Qui c’è una perla di produzione di uvaggi autoctoni e adattati che riempiono di profumi le Borgognotte e le Bordolesi della cantina Castel De Paolis, fondata da Giulio Santarelli.
Già presidente di Regione Lazio negli anni in cui il Psi a Roma pesava, e poi sindaco di Marino, Santarelli dall’alto dei suoi 88 anni e seduto su I Quattro Mori e Donna Adriana, ha un sussulto a sentire parlare di dazi e di Trump: “Quali effetti avranno queste sanzioni? Un bel punto interrogativo. La considerazione è che questo Trump è un pazzo scatenato che non si rende conto dei guasti che sta facendo. Le guerre commerciali hanno sempre prodotto guai, vedremo come far fronte a ciò che arriverà. Noi intanto abbiamo diversificato in Asia e questo ci mette al riparo”.
Quanto vale l’export di vino italiano: i dati Istat
Quanto vale l’export per l’italian wine? Secondo i dati Istat, nei primi 11 mesi del 2024, le spedizioni all’estero dei vini tricolore hanno superato i 7,5 miliardi di euro, a +5,4% sullo stesso periodo 2023 (erano a +5,7% nei primi 10 mesi), per 2 miliardi di litri (+3,3%).
Un aumento in valore legato soprattutto, ma non solo, agli spumanti, che, in 11 mesi, superano il valore di 2,2 miliardi di euro, con un balzo del +9,3%, e sfiorano i 517 milioni di litri, con un significativo +12,6% a dimostrazione che la quasi totalità degli incrementi quantitativi del vino italiano arriva dalle bollicine che, dunque, hanno un peso determinante sul totale delle esportazioni di vino, pari al 29,5% in valore e di circa il 25,5% nei volumi.
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