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Ucraina, l’Europa si spacca sull’invio di soldati a Kiev. La decisione di Meloni
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha convocato una riunione per sabato prossimo con i principali leader europei, il vertice si svolgerà da remoto in videocall ma con ogni probabilità ci sarà un grande assente: la premier italiana Giorgia Meloni. All’ordine del giorno del summit infatti c’è la discussione sull’invio di soldati europei in Ucraina, ma su questa posizione il governo italiano è netto: niente invio di truppe. Dopo aver più volte mostrato le proprie perplessità sul formato e sulle modalità di questi tentativi, Meloni – in base a quanto risulta a La Stampa – avrebbe sciolto ieri sera la riserva, decidendosi a spaccare il fronte che il britannico ed Emmanuel Macron stavano costruendo a fatica. In questo modo, l’Italia pare spostare il proprio asse verso Donald Trump, assumendosi l’onere di porre un pietra potenzialmente tombale sull’iniziativa che non avrebbe avuto né l’egida Onu, né tanto meno quella della Nato.
Al Parlamento europeo di Strasburgo, infatti, Fratelli d’Italia – prosegue La Stampa – sta valutando di non sostenere la risoluzione di maggioranza “sull’incrollabile sostegno Ue” da destinare all’Ucraina. Il gruppo dei conservatori Ue di cui il partito di Meloni fa parte ha presentato un emendamento che sottolinea come “la sicurezza Ucraina sarebbe più forte sotto la rinnovata cooperazione transatlantica“. La mossa dell’Italia rischia di creare ancora più confusione tra i leader europei, a Meloni poi non piace la parola scelta dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, è in corso un tentativo per trasformare il nome del programma: da “riarmo” a “difesa”. La premier italiana è stata chiara sul tema: non bastano le armi, serve una strategia difensiva.
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