Rinnovo Patente? Facile ed Economico

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Un milione di autovetture prodotte all’anno e nessuna chiusura degli stabilimenti: sono questi i due capisaldi delle promesse (o, per meglio dire, delle rassicurazioni) di Carlos Tavares lanciate tanto al governo quanto ai lavoratori. Tavares, come noto, è l’amministratore delegato di Stellantis, il colosso dell’auto nato dalla fusione di Fiat Chrysler con la francese Psa. Quelle promesse risalgono allo scorso aprile, mese in cui lo stesso amministratore aveva, per la verità, agitato lo spettro di un disimpegno dell’azienda dall’Italia.

Da allora, sono seguiti altri annunci, dibattiti e persino un’audizione in commissione al Parlamento. Ma del piano, per la verità, si è visto poco. Circostanza che, alla luce dei dati complessivi del mercato delle auto in Italia e in Europa, sta allarmando e non poco i sindacati e lo stesso esecutivo.

Gli ultimi dati della produzione in Italia

Il primo dato da tenere in considerazione riguarda l’andamento della produzione nel 2024. E si tratta di numeri piuttosto impietosi: nel primo semestre, così come sottolineato nel report dei metalmeccanici della Cisl, sono state prodotte in Italia 303.510 vetture. Nello stesso periodo dell’anno del 2023, il dato era di 405.870 veicoli prodotti. Appare quindi evidente una contrazione del 25%.

Non sta andando meglio il secondo semestre. Secondo i sindacati, scesi in piazza il 18 ottobre per manifestare le proprie inquietudini, a settembre la produzione è arrivata a 387.600 unità. Il rischio concreto è quindi di arrivare a malapena al mezzo milione di veicoli prodotti, segnando un record assolutamente negativo. A questi numeri, occorre poi aggiungere quelli legati alla cassa integrazione, di cui gli operai degli stabilimenti italiani di Stellantis hanno usufruito per un totale di sette milioni di ore. Segno ulteriore di un sostanziale rallentamento della produzione.

Il rallentamento dell’industria tedesca

La domanda è d’obbligo: di questo passo, in che modo l’Italia tornerà a produrre almeno un milione di auto all’anno? L’ultima volta che il nostro Paese ha sforato questa cifra risale al 2018. Da allora in poi la tendenza è stata costantemente orientata al ribasso. E poi c’è un’altra insidia da considerare: il rallentamento, per non dire la brusca frenata, dell’industria automobilistica tedesca. Ossia il cuore pulsante del settore a livello europeo.

Volkswagen, giusto per citare uno dei colossi tedeschi più famosi, ha annunciato tagli e licenziamenti. Stesso discorso vale per tante altre case automobilistiche, pronte a lasciare a casa centinaia tra operai, addetti e operatori.

La contrazione delle esportazioni, specialmente verso una Cina saturata dalle auto elettriche locali, e la fine dei prezzi bassi dell’energia, pilastro dell’intera macchina industriale tedesca, stanno assestando colpi fatali al settore. Lo si vede dai dati della produzione. Se fino al 2015 dalla Germania uscivano annualmente sei milioni di veicoli prodotti, quest’anno si andrà poco oltre i tre milioni.

L’andamento delle immatricolazioni in Europa

Se cade l’industria dell’auto tedesca, quella degli altri Paesi europei, Italia compresa, non ha adeguati paracaduti in grado di attutire il colpo. Lo si vede dall’andamento, tra le altre cose, del mercato interno europeo. Così come sottolineato su IlSole24Ore, nel mese di settembre 2024 si è registrato un calo delle immatricolazioni in Europa del 4.2% rispetto al settembre 2023. Complessivamente, da gennaio a oggi il mercato è cresciuto dell’1%, ma rischia di perdere terreno nell’ultimo semestre.

Tavares non convince la politica

In un momento così complicato per il settore, annunciare di voler puntare alla produzione di un milione di auto in Italia appare quantomeno ambizioso. Fin troppo forse, tanto da creare delle aspettative, tra addetti ai lavori, sindacati, operai e membri del governo, di piani dettagliati e precisi business plain per arrivare all’obiettivo.

Ma al di là degli annunci, al momento sul piatto non è stato messo altro. Né bozze di accordo con il governo, né piani dettagliati da mostrare alle controparti. Stellantis, con Tavares, ha dato la colpa di tutto questo al contesto politico europeo: “C’è stata la scelta di Bruxelles di adottare certi regolamenti – con riferimento alla svolta a favore dell’elettrico decisa dall’Ue – ora servono incentivi per far comprare agli italiani le auto elettriche”.

Parole che l’Ad di Stellantis ha pronunciato nel corso dell’audizione parlamentare di alcune settimane fa ma che, di fatto, non hanno convinto i deputati presenti. Né tanto meno il governo, giunto ai ferri corti con la società nei mesi scorsi dopo le minacce di disimpegno dall’Italia.

L’unico elemento positivo delle ultime settimane, ha riguardato un altro annuncio, sempre di Tavares, relativo all’inizio della produzione delle 500 ibride a Mirafiori: “Usciranno da qui tra 80.000 e 100.000 auto all’anno”, ha dichiarato l’amministratore durante il salone di Parigi. Per il resto però, nessuno si fa illusioni: arrivare a produrre in Italia un milione di auto all’anno è impossibile, non ci sono i margini e non ci sono le condizioni di mercato.   

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