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Maxi corruzione a Bruxelles, indagati 15 deputati Ue 

Era il 2022 quando scoppiò la Tangentopoli al Parlamento Europeo con nomi come Eva Kaili e Antonio Panzeri; due settimane fa la “chiamata” per le eurodeputate Pd, Alessandra Moretti ed Elisabetta Gualdini, oggi si apre una nuova falla nel sistema di relazioni tra il Parlamento di Bruxelles e i lobbisti delle multinazionali: 15 deputati indagati per corruzione e un italiano indicato come “mente” del sistema.

Chi è Valerio Ottati, ex direttore public affair di Huawei

Il nome dell’italiano citato nelle carte è quello di Valerio Ottati, nel 2019 direttore degli Affari pubblici europei per conto del colosso cinese Huawei, ma ancor prima assistente di due eurodeputati italiani, con focus sulle relazioni tra Italia e Cina. Ottati ha 41 anni, doppio passaporto, ed è nato a Woluwe-Saint-Pierre, nella regione di Bruxelles. Ottati, in stato di fermo e in attesa di essere interrogato è uno degli oltre 40 soggetti a diverso titolo, perquisiti all’alba su ordine del giudice istruttore della Procura Federale di Bruxelles. Sarebbe stato oggetto di una delle centinaia di perquisizioni tra Bruxelles, la Vallonia e le Fiandre in “cerca di documenti” per comprovare l’attività di corruzione di parlamentari europei per favorire gli interessi commerciali dell’azienda in Europa.

Le accuse: corruzione, falsificazione di documenti, riciclaggio e organizzazione criminale

Le accuse sono pesantissime: di corruzione, falsificazione e uso di documenti falsi, riciclaggio di denaro e organizzazione criminale. La Procura Federale senza mai citare il nome dell’azienda cinese ha spiegato che “La corruzione sarebbe stata praticata regolarmente e in modo molto discreto dal 2021 a oggi, sotto le mentite spoglie di attività di lobbying commerciale e assumendo varie forme, come regali, spese di vitto e di viaggio, o inviti regolari a partite di calcio”.

Biglietti per lo stadio, smartphone e bonifici su conti portoghesi in cambio di “favori”

Ad anticipare parte dell’indagine è stato il quotidiano Le Soir nell’edizione belga: “La presunta corruzione sarebbe consistita in oggetti di qualche valore, come smartphone Huawei, biglietti per le partite dell’Anderlecht (Huawei dispone di una tribuna al Lotto Park, lo stadio della squadra belga) e bonifici per qualche migliaio di euro, alcuni dei quali sarebbero passati attraverso una società portoghese”. Sempre secondo il giornale, “sarebbero coinvolti una quindicina di eurodeputati, attuali ed ex, nessuno dei quali è belga”.

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