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<em>Da Angela Anconetani Lioveri e Manuel Omar Triscari</em>
Rapporto tra parola e potere: questo l’argomento del talk di sabato 14 di Autorə in Vantina, la rassegna letteraria dell’estate capoliverese giunta quest’anno alla sua V edizione. Ospiti della serata le scrittrici Vera Gheno (già ospite della scorsa edizione) e Vanessa Roghi, introdotte dalla pedagogista Carla Pibia e dalla libraia e animatrice culturale Silvia Boano della libreria di Portoferraio “Mar di Libri”. Cornice della serata Piazza Matteotti, dove l’Assessora al Sociale e alla Pubblica Istruzione Chiara Ridi, co-fondatrice della rassegna, ha dedicato l’edizione e 2025 a Piero Gagliardi, noto gestore dello Sugar Reef venuto a mancare lo scorso 6 giugno.
A partire dalla domanda “il linguaggio è strumento politico?” il dibattito ha riguardato, con un duplice punto di vista, linguistico e storico, questioni relative a inclusione, educazione linguistica, femminismo, diritti e storia di genere. “La mia relazione con la parola femminista arriva piuttosto tardi”, ha raccontato la sociolinguista Vera Gheno, autrice di Grammamanti (suo ultimo libro edito da Einaudi nel 2024), “I miei genitori sono molti progressisti ma non ho mai sentito questa parola finché non ho decostruito certi aspetti della mia vita personale e professionale, capendo che la società di cui facciamo parte presenta dinamiche di tipo patriarcale; a quel punto ho ricominciato ad analizzare tutto in chiave femminista”. “Femminista è una parola che ero abituata a sentire da bambina, poi scomparsa. Negli anni 90 non si sentiva più, è tornata nel lessico anche giornalistico nel 2001, dai fatti del G8 di Genova in poi”, ha commentato invece Vanessa Roghi, autrice di La parola femminista. Una storia personale e politica (Mondadori, 2024), ricordando due importanti anniversari che ricorrono quest’anno: i cinquant’anni dalla promulgazione del nuovo diritto di famiglia nel 1975 e dalla stesura delle Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica del Giscel (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica, cona capo il linguista ed ex Ministro dell’Istruzione Tullio De Mauro).
Si è anche parlato dell’attuale tema dell’intersezionalità, a partire dall’origine del termine, coniato nel 1989 dalla giurista e attivista afroamericana Kimberlé Crenshaw per descrivere la sovrapposizione tra diversi sistemi di oppressione nei riguardi delle donne nere. “Negli ultimi anni il termine è stato interpretato in maniera spuria per riferirsi al bisogno di occuparsi di tutte le istanze in contemporanea”, ha sottolineato Gheno, definendo l’intersezionalità come incrocio tra più fattori che possano divenire oggetto di stigma sociale, quali colore della pelle, classe sociale, luogo di provenienza.
La rassegna prosegue domenica 23 giugno con “Anime animali”, serata dedicata alla proiezione del documentario Altri animali di Guido Gotano e al talk con gli ospiti Monica Pais, Paolo Briguglio e Michele Barsotti.
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